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“Quanti ricordi nella bottega in cui riparavamo le Tv”

Nel 1952, a Cossato, nasceva il negozio di Pensiero Mirra e Carla Angiono, vendita e riparazione di televisori ed elettrodomestici.

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carla angiono

Nel 1952, in via Martiri della Libertà, nasceva il negozio di Pensiero Mirra e Carla Angiono, vendita e riparazione di televisori ed elettrodomestici.

La 92ennne Carla racconta la storia della sua vita e della nascita del negozio

«L’attività è iniziata quando ci siamo sposati – racconta Carla, 92 anni -. L’idea arriva da una lunga storia di famiglia. Mio marito, Pensiero, abitava vicino alla casa di mia nonna e suo papà era elettricista. Mia mamma, Maria Conti, invece, era sarta, aveva un laboratorio, e aveva fatto da madrina a Pensiero, che in seguito è diventato mio marito».

La famiglia Mirra aveva poi deciso di trasferirsi in Francia, a Parigi, città in cui Pensiero è rimasto fino all’età di 28 anni, completando gli studi in elettrotecnica.

Il ritorno di Pensiero dalla Francia e il matrimonio nel 1952

«Pensiero ci teneva a rientrare in Italia e così, appena ha potuto, è tornato a Mongrando, suo paese di origine, in cui ha aperto anche il primo negozio di vendita e riparazioni di radio. Intanto, veniva spesso anche a salutare la mia mamma, che era appunto la sua madrina. Così facendo una sera ci siamo conosciuti, siamo diventati amici e alla fine ci siamo fidanzati. Ci siamo sposati nel 1952, anno in cui abbiamo anche avviato l’attività a Cossato. Abbiamo poi avuto tre figlie, Maria Teresa, Lorella e Alida».

“I primi dieci anni furono duri e pieni di sacrifici”

All’inizio si occupavano soltanto di radio e di piccoli elettrodomestici. I primi televisori in negozio sono arrivati quando Maresa (da Maria Teresa) aveva due anni.

«I primi dieci anni sono stati duri, di sacrifici, poi è andata meglio. Avevamo dovuto acquistare tanto materiale per poter eseguire le riparazioni e dovevamo farci la clientela, conquistarne la fiducia. Io mi occupavo soprattutto della contabilità – aggiunge ancora Carla -. Pensiero parlava in dialetto piemontese e in francese, per la sua lunga permanenza in Francia. L’italiano l’aveva imparato crescendo le figlie. I ricordi che porto con me sono tanti. Con i clienti mi sono sempre trovata bene. Ho sempre cercato di accontentare tutti. Certo, anche allora si viveva fra alti e bassi. Per raccontare qualcosa di curioso, mi viene in mente quella volta in cui ci aveva chiamati un signore tutto allarmato perché gli era caduta la dentiera nella lavatrice».

Le serate con i vicini a guardare la Tv e a commentare i programmi

All’inizio il negozio aveva una vetrina soltanto e un piccolo laboratorio nel retro.

«Col tempo, avevamo poi sacrificato una parte dell’autorimessa e avevamo ricavato altre due vetrine. Ricordo che di sera, siccome la televisione era una novità, ci si ritrovava con tutto il vicinato per guardarla. Si parlava, si commentavano le immagini. C’era serenità, affiatamento».

Rimasta vedova, ha mandato avanti il negozio per altri 25 anni: “Avevo volontà da vendere, ma a pensarci c’era da non dormire la notte”

Il negozio è stato chiuso nel 1994. Il commercio, con l’avvento dei supermercati, delle aziende grosse, era cambiato.

«I prezzi a cui vendevamo i televisori e le radio non erano più remunerativi. Non riuscivamo più a dare neanche un anno di garanzia gratuita. Non c’era più convenienza per noi. Io ero giunta alla pensione, mio marito era mancato da tempo. Sono rimasta vedova all’età di 39 anni, nel 1969, e alle figlie proseguire nel settore non interessava».

Ricordare il marito, riporta Carla a quegli anni. “È stato un periodo brutto, ma ce l’ho fatta, ce l’ho messa tutta per riuscire. Avevo volontà da vendere e avevo tre figlie da crescere. In negozio avevo tre ragazzi che mi aiutavano negli interventi di manutenzione. A pensarci però c’era da non dormire la notte. Quando comunque riesci a non spostare i pagamenti, ad essere puntale in tutto, è tanto».

“Se mi riguardo indietro, sembra un film”

«Se penso alle generazioni di oggi, mi sembrano deboli, vulnerabili, e poi hanno altri interessi, lo sport, lo studio. Percorsi che forse li aiutano a non imboccare brutte vie. Certo che nella vita, in alcuni momenti, bisogna proprio essere forti e avere buona volontà – conclude Carla Angiono -. Non mi par vero che siano trascorsi così tanti anni. Sembra un film. L’importante su tutto è comunque stare bene, rimanere in salute, che è una gran cosa».

Anna Arietti
anna.arietti@gmail.com

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