Attualità
Quando raggiungeremo l’immunità di gregge? Gli esperti sono divisi: le previsioni
Secondo il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, dopo l’estate potremmo raggiungere l’immunità di gregge
Tra restrizioni, riaperture e campagna vaccinale contro il Covid 19 che procede, la mente guarda al futuro e alla prospettiva di raggiungere l’immunità di gregge. Se ne parla in questi giorni, ma sulle tempistiche e sulla possibilità di arrivarci gli esperti hanno opinioni contrastanti. Quando succederà nel mondo e in Italia?
Secondo il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, dopo l’estate potremmo raggiungere l’immunità di gregge: “Guardo i numeri: a giugno arriveranno 20 milioni di dosi, oggi avanziamo al ritmo di 500 mila somministrazioni al giorno, ma presto grazie a questa concentrazione di vaccini riusciremo a toccare quota 700 mila. Dodici milioni di italiani sono già vaccinati, cioè oltre il 15% della popolazione, che in proporzione vuol dire meglio di Francia e Germania. A fine giugno i vaccinati saranno poco meno di 20 milioni. E non solo. Ora siamo a 33 milioni di dosi somministrate, a fine luglio taglieremo il traguardo dei 70 milioni. Così, ad agosto, potremo cominciare a toglierci la mascherina all’aperto. E a settembre ecco l’immunità”.
Farnettani: ”Immunità anche prima dell’estate”
Ancor più ristretti i tempi del pediatra Italo Farnetani, docente della Libera Università Ludes di Malta, che si dice ottimista sul fatto che si possa centrare l’obiettivo indicato come a portata di mano per settembre anche dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: ”Entro l’estate si possa raggiungere l’immunità di gregge”. Secondo il medico i fattori chiave sono tre: “Il primo che è prevista una massiccia fornitura di vaccini. Secondo punto: l’elemento determinante sarà la possibilità di effettuare il vaccino in molti luoghi, già nel posto di lavoro, ma io ho molta fiducia nel ruolo che avranno le farmacie, per avere una distribuzione territoriale capillare che faciliterà l’accesso” all’iniezione scudo. “Pertanto è prevedibile che il dato eccezionale raggiunto dal commissario Francesco Paolo Figliuolo, mezzo milione di dosi al giorno, potrà aumentare ulteriormente, proprio con l’aggiunta delle somministrazioni aggiuntive in luoghi diversi dagli attuali”. Infine il terzo fattore: “Per fortuna sono ormai superate remore e timori sui vaccini. Anzi direi che c’è una gran voglia di vaccinare”, conclude l’esperto.
Pregliasco: ”Arriveremo all’immunità, ma il virus rimarrà ancora”
“L’immunità di gregge intesa come immunità della categoria che va dai 16 anni in su è presumibile che si otterrà – spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano – ovvero un obiettivo di copertura oltre al livello soglia immaginato in base ai modelli matematici” per avere uno scudo significativo contro Covid-19. “Di fatto però il virus rimarrà ancora”. “Sarà necessario procedere anche a una vaccinazione dei più giovani – osserva – Per fortuna le cose sembra siano possibili. Almeno dai 12 anni in poi”, visto che è fresca di approvazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco Ema l’estensione d’uso del vaccino Pfizer per la fascia 12-15, “e vedremo ora gli studi anche per i più piccoli. Per cui ribadisco: l’immunità di gregge è un obiettivo verso cui tendere ed è giusto parlarne, sapendo che però non si arriva all’eliminazione” di Sars-CoV-2 “nella pratica reale con questa tipologia di malattia e di vaccino, ma piuttosto a un contenimento e a una convivenza sempre più civile con il virus”.
Gismondo: ”Non si può parlare di immunità di gregge con gli attuali vaccini”
Diversa la posizione di Maria Rita Gismondo, microbiologa dell’ospedale Sacco di Milano, secondo cui “non si può parlare di immunità di gregge con gli attuali vaccini” anti-Covid, che “prevengono la severità della malattia, ma non bloccano la circolazione del virus, anche se la attenuano e la riducono”. “Più saremo vaccinati, meno virus circolerà e meno possibilità avrà di mutare. Ma Sars-CoV-2 continuerà a circolare – sottolinea l’esperta – Non credo verrà mai ottenuto l’obiettivo di eliminare questo coronavirus, che rimarrà circolante tra noi, pur se in maniera quasi innocua”, evidenzia la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Sacco.
“L’obiettivo – ribadisce – è non far ammalare e non far andare in terapia intensiva i fragili, e questo lo possiamo ottenere già con queste vaccinazioni”. Ecco perché “le mascherine probabilmente presto non saranno più necessarie: perché i fragili saranno protetti dalla gravità della malattia – puntualizza Gismondo – ma non perché il virus non circolerà più. Continuerà a circolare, in una forma ridotta”.
Silvestri: ”Pericoloso parlare di immunità di gregge”
Infine, secondo il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, sarebbe “pericoloso” in questo momento “pensare che i vaccini già funzionano nel dare immunità di gregge” contro Covid-19, “quando le percentuali di persone vaccinate sono ancora relativamente basse, come quelle attuali”. Questo è “davvero il punto critico”. “Questo atteggiamento – avverte su Facebook, in un post su quelli che chiama “negazionisti” della stagionalità del coronavirus pandemico – porterebbe a rilassare la campagna vaccinale, quando invece dobbiamo spingere tutti per vaccinare come matti, da adesso fino ad ottobre, in Italia come in Europa e Nord America, approfittando in pieno della tregua estiva – esorta lo scienziato italiano in forze negli Usa – per arrivare a quella quota, che molti situano attorno al 70-80%, che davvero permetterà di stroncare la diffusione di Sars-CoV-2″.
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