Seguici su

Attualità

Quando la musica si ascoltava ancora

Pubblicato

il

Qualche giorno fa qualcuno su Facebook scriveva con enfasi: riaprono le discoteche! Le discoteche? Ne esistono ancora?
Sì, forse alcune, come residuati di un’epoca che sembra ieri ed invece è già stata sepolta da alcuni decenni.
Forse quell’amico intendeva dire che… riaprono i locali, in modo più asettico, dove ci si ritrova, dove si beve, dove si fa tardi la notte senza un preciso perché, dove si può parlare e gridare ad alta voce, dove si parla e si grida ad alta voce perché in sottofondo c’è la musica, ma è spesso una musica indistinta, è volume che prevarica la musica stessa, è qualcosa che si coniuga con il fragore e che quando tutto finisce, ti lascia nelle orecchie un ronzio insistente che finalmente ti consegna al sonno.
Scorrendo quelle righe, non ho potuto trattenermi dal sorridere leggendo di chi chiedeva se per caso non riaprissero anche Le Cave di Vintebbio, i Cammelli a Candelo, o addirittura il Babylonia di Ponderano.

E ancora di più ho sorriso ripensando ai “miei” locali, quelli delle feste studentesche e delle prime tresche amorose: lo Smeraldo a Biella, il Cristallo a Occhieppo o, ancora più giù nel tempo, il Lindo e il Moro a Candelo. Le feste studentesche si facevano al pomeriggio del sabato perché in quell’epoca i ragazzi e soprattutto le ragazze tra i 14 ed i 17 anni, ben difficilmente avrebbero potuto far tardi la sera. Suonavano Gli Uh!, i New Blues, Il Segno dello Zodiaco, I Pow Pow e talvolta anche Il Balletto di Bronzo. Gran maestro di cerimonie era Antonio Michelone, che ci mise un po’ a terminare gli studi, ma che come organizzatore era imbattibile. Oppure, nelle serate speciali, in quegli stessi locali arrivavano Claudio Baglioni (mi folgorò la sua “Notte di Natale” live una sera al Cristallo), i Camaleonti, l’Equipe 84. Ma per assistere ad una vera e propria parata di big della canzone si doveva attendere il Ferragosto Andornese di patron Efrem Galliera, laddove genitori e figli si accalcavano al parco “La Salute” per ascoltare Celentano, Morandi, Mina, Caterina Caselli, Rita Pavone e sembrava di essere alla Bussola di Viareggio, Ma, ancora anni prima, al Lindo e al Moro di Candelo, si ballavano gli ultimi valzer ed i primi rock’n roll. Mi sono lasciato prendere la mano dai ricordi, ma l’obiettivo era solo quello di dire che al Lindo, al Moro, al Cristallo, allo Smeraldo, alle Cave e sino al Babylonia, la musica si ascoltava, era la protagonista assoluta, si coglievano testi, assoli di chitarra, il meraviglioso suono dell’organo hammond, i bassi che facevano vibrare dentro. Oggi non più. I locali riaperti torneranno ad affollarsi di ragazzi che faranno tardi la notte, che ciondoleranno con le birre in mano, che parleranno ad alta voce e grideranno per sovrastare quel fragore, di cui la musica rimane, certo, una parte importante, ma solo come comprimaria, non più come unica, vera protagonista.
Giorgio Pezzana

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *