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Primario sotto inchiesta, interviene Cavicchioli

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Primario sotto inchiesta, interviene Cavicchioli.

Stefano Zaramella primario di Urologia dell’ospedale di Biella è indagato per duplice omicidio. E’ stato sospeso martedì per un anno.

Le parole di Cavicchioli

Il sindaco di Biella interviene così su questo caso: “Ho sempre ritenuto che si debba avere fiducia nelle Istituzioni e nella Costituzione della Repubblica Italiana. Le prime in quanto esplicano un’attività di controllo seria e approfondita. La seconda in quanto contiene principi che tutelano i cittadini e che devono essere osservati da tutti i membri della nostra società. La combinazione di questi fattori ha fatto sì che un Paese fortemente arretrato sia diventato a partire dal dopoguerra una grande nazione, sia sotto il profilo del benessere che per quanto concerne il rispetto dei diritti delle persone. In questi giorni accade di leggere accuse alla direzione sanitaria dell’ASL di Biella e alle strutture sanitarie dell’Ospedale degli Infermi in ragione di un’indagine circa gravi violazioni che un primario avrebbe commesso nell’esercizio della sua attività ospedaliera. Non credo sia questo il modo corretto di rapportarsi alla questione. Personalmente nutro profonda fiducia nella magistratura inquirente e nella magistratura giudicante: Esse svolgono e svolgeranno il loro ruolo, nel pieno rispetto delle loro prerogative nonché di quanto previsto dalla nostra Costituzione, il cui articolo 27 prevede la presunzione di innocenza. Nutro anche profonda fiducia nell’operato dalla Direzione dell’ASL di Biella  e delle strutture sanitarie dell’Ospedale degli Infermi, composte da oltre 1.500 addetti, che svolgono in modo attento e professionale i propri compiti a tutela dei cittadini e degli utenti. Se ci sono state responsabilità verranno certamente accertate e ciò avverrà nel rispetto delle procedure, che garantiscono i diritti di tutti. Se qualcuno ha delle accuse circostanziate le presenti alle Autorità competenti, senza fare improvvisati processi di piazza e senza adombrare fumosi sospetti che danneggiano ingiustamente la fiducia che le nostre strutture sanitarie (medici, infermieri, operatori tutti) hanno meritato con impegno e professionalità nel corso degli anni. Qualcuno vorrebbe farci tornare al medioevo, ai processi ordalici, alla sfiducia preconcetta nelle istituzioni, nella medicina, nella scienza. Sono certo che i cittadini non si faranno ingannare”.

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