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Pier Renzo Argentero e la sua passione per i cavalli

«Nella mia vita ho lavorato tanto, viaggiato, ma nel mio cuore ci sono i ricordi delle tante gare ippiche, facevo salto agli ostacoli»

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Prosegue senza sosta e con notevole soddisfazione il nostro emozionante e meraviglioso viaggio fra gli anziani del Biellese. Ogni numero raccontiamo una storia diversa. Se anche voi volete essere intervistati scrivete a direttore@nuovaprovincia.it o chiamate la redazione al numero: 015.32383 oppure 346-7936093 (Mauro Pollotti).

Questa volta il nostro taccuino si apre a Pralungo Pier Renzo Argentero. Ci accoglie con un’eleganza e una signorilità oramai rara ai nostri giorni. 84 anni compiuti ma pare ne abbia 20 di meno. Un uomo d’altri tempi che sorride sull’uscio di casa con in testa una bombetta inglese.

Signor Argentero mi tolga una curiosità, come mai quella bombetta inglese?

«Sono un grande appassionato di cavalli, durante l’intervista capirà».

Bene, quindi onore e rispetto al suo stile “london”. Le sue origini sono biellesi?

«Certo, io nacqui proprio qui a Pralungo. Sapesse quanti ricordi ho nel cuore legati alla mia infanzia, qualsiasi angolo del paese viene collocato ad un ricordo diverso. Come avrà potuto capire mi commuovo spesso e anche per poco. So che me lo chiederà, quindi anticipo la sua domanda. I miei genitori si chiamavano Antonio e Rosina. Mio papà era meccanico ed elettricista, mentre la mamma lavorava nel settore del tessile, era una tessitrice».

Stiamo parlando della fine degli anni ‘30 ed inizio anni ‘40 del secolo scorso. Come li ricorda?

«A differenza d tutto ciò che ci possiamo “fortunatamente” permettere ai nostri giorni, a quei tempi vivevamo quasi tutti in povertà. Ma le confesso che malgrado ciò c’era unione, semplicità, si andava avanti con poco ma allo tesso tempo c’era più allegria».

Quanti figli eravate?

«Due, io e mie sorella Lucia. Ricordo con molto piacere gli anni in cui andavo a scuola. La maestra mi rendeva per le orecchie molto spesso perché arrivavo a scuola con le tasche piene di castagne, però senza presunzione, io e la mia compagna di banco eravamo i primi della classe. Dopo avere conseguito il diploma di quinta elementare, i miei genitori mi mandarono a Biella dai Salesiani per il triennio delle medie. A me fin da bambino piacevano le lingue straniere. Imparai privatamente il francese e l’inglese».

Dopo le scuole iniziò subito a lavorare?

«Avevo 17 anni. Iniziai alla Pettinatura Italiana di Vigliano Biellese. Poi in seguito fui assunto da un commerciante di lane. Nel mentre conobbi Gabriella la quale divenne poi mia moglie. Insieme aprimmo una ditta di import -export e lavorazione di materie prime a Mottalciata. Dopo una vita di duro lavoro, tanti sacrifici e soddisfazioni, quattro anni fa decidemmo di chiudere e ritirarci finalmente a vita privata».

All’inizio dell’intervista mi anticipò della sua grande passione per i cavalli

«Si. Mia mamma mi mise in sella su di un cavallo a dondolo, avevo circa 3 anni. Mi innamorai subito. Dopo pochi anni salii su di un cavallo vero. Da li in avanti fu un grande rapporto fatto di passione e amore. Nel mio tempo libero montavo in sella e via. Feci tante gare. La mia specialità era il salto agli ostacoli. Tra i vari cavalli che possedetti, ricordo ancora oggi Olivia. La acquistai con il mio amico Luciano Barbera a Battipaglia. Arrivò poi il Senior, poi ancora Fiore di Maggio. Erno tutti dei cavalli eccezionali. Questa passione mi portò a conoscere tante persone. Ho notato che anche sui giornali si parla poco dell’equitazione. Peccato, è uno sport magnifico».

A parte la passione per i cavalli, ha coltivato altri hobby?

«Io e mie moglie abbiamo viaggiato molto, sia per divertimento come per lavoro. Siamo stai in America, nei Paese del nord, in Brasile ed in molti altri luoghi. Abbiamo potuto toccare con mano altre realtà molto diverse della nostra e conoscere nuove culture».

Ora che è in pensione come trascorre le sue giornate?

«Con mia moglie. Siamo solamente io e lei. Per scelta non abbiamo avuto figli. Leggo tanto e faccio molta ginnastica».

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