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Pier Giorgio Perotto, l’ingegnere biellese “papà” del personal computer

In pochi lo sanno, ma fu proprio un biellese a inventare il primo “pc” al mondo: la Programma 101, anche nota come “Perottina”. Perotto era a capo del team di pionieri italiani che sviluppò e realizzò il progetto per la Olivetti

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Pier Giorgio Perotto, in basso a sinistra, insieme agli altri pionieri del gruppo di lavoro della Olivetti che inventò la “Programma 101” (foto Wikipedia)

Il “personal computer” ha spento sessanta candeline. Un compleanno speciale, a maggior ragione per il Biellese. Anche se in pochi lo sanno e lo ricordano, infatti, il papà del computer “da scrivania” fu proprio un biellese, l’ingegner Pier Giorgio Perotto.

Pier Giorgio Perotto, il biellese che creò la “Programma 101” per la Olivetti

Classe 1930, nato a Torino da una famiglia di Cavaglià. Fu lui a capo del piccolo gruppo di lavoro che alla Olivetti partorì la “Programma 101”, un’invenzione destinata a rivoluzionare l’elettronica e la storia, quel “desktop computer” considerato da tutti il capostipite dei pc. In un’epoca in cui i primissimi computer avevano dimensioni mastodontiche, occupavano intere stanze ed erano utilizzabili solo da addetti specializzati, la “P101” cambiò improvvisamente tutto: pesava “soltanto 30 chili”, poteva stare su una scrivania e, soprattutto, per riuscire a utilizzarla non era necessario essere degli esperti di elettronica. Non a caso, una volta presentata a New York, ebbe subito un successo incredibile. Perfino la Nasa ne acquistò alcuni esemplari, che poi sarebbero stati utilizzati nientemeno che per fare i calcoli necessari a progettare la conquista della luna.
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L’epopea raccontata dal protagonista

La vita di Perotto

Ma chi era Perotto? Laureatosi nel 1952 in ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Torino, dove l’anno successivo ottenne anche una laurea in ingegneria aeronautica, iniziò a interessarsi di calcolatori elettronici mentre lavorava alla Fiat, dove rimase per un paio d’anni.
Nel 1957 venne assunto alla Olivetti e iniziò a operare nel Laboratorio di Ricerche Elettroniche di Barbaricina, vicino a Pisa, diretto da Mario Tchou. In tale laboratorio collaborò alla produzione dell’Elea 9003, un avanzato calcolatore elettronico. Dopo questa esperienza, nel 1958 ottenne il delicato compito di progettare un prodotto capace di interfacciare calcolatori elettronici e macchine meccaniche: il Cbs (Convertitore Bande Schede).

La svolta del 1964 e la nascita del team che avrebbe inventato il primo “pc” al mondo

Nel 1964, insieme ai colleghi Giovanni De Sandre, Gastone Garziera, Giancarlo Toppi e Giuliano Gaiti, iniziò a lavorare al prototipo di un calcolatore da tavolo dal costo relativamente contenuto che automatizzasse i calcoli scientifici, che diventerà appunto la Programma 101, in sigla P101.
Grazie alla sua esperienza, fu nominato responsabile di ricerca e sviluppo dell’Olivetti nell’aprile 1967, ruolo che mantenne per molti anni e in cui partecipò attivamente alla trasformazione dell’azienda da meccanica a elettronica. A partire dagli anni Ottanta, Perotto pubblicò numerosi manuali di management aziendale e tecnologico. Nel 1995 scrisse e pubblicò per la casa editrice Sperling & Kupfer “Programma 101 – L’invenzione del personal computer: una storia appassionante mai raccontata”, volumetto in cui riportava la sua versione della storia dello sviluppo della Programma 101 e delle varie vicende che riguardarono l’Olivetti nel periodo storico in cui esso avvenne.
Perotto morì nel 2002, a 72 anni. La sua idea, però, non morirà mai. La Programma 101 fu un fondamentale punto di partenza di quella che sarebbe diventata l’epoca dell’elettronica. Ogni tanto noi italiani, ma sopratutto noi biellesi, faremmo bene a ricordarcelo e ad esserne orgogliosi.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ettore

    22 Ottobre 2025 at 15:58

    Poi gli americani decisero che sarebbe stato inaccettabile non avere quel primato e così fecero in modo che Olivetti fallisse, grazie anche alla complicità di un famoso filibustiere italiano.

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