Attualità
“Perché è stato chiuso quell’accesso ai portici di piazza Vittorio Veneto?”
La decisione ha sollevato più d’una perplessità da parte di alcuni cittadini. La spiegazione dell’assessore: “In quel punto non ci sono più le strisce pedonali e transitano gli autobus. I parapedoni servono proprio a scoraggiare l’attraversamento da parte delle persone. L’accesso ai portici è pochi metri più in là, sul lato piazza”.
I parapedoni posizionati all’ingresso dei portici di piazza Vittorio Veneto hanno suscitato più di una perplessità tra alcuni cittadini biellesi.
Portici di piazza Vittorio Veneto e parapedoni, le perplessità di alcuni biellesi: “Perché chiudere l’accesso?”
In questi giorni c’è chi ha affidato ai social i dubbi sulla scelta di chiudere l’accesso dall’angolo tra viale Matteotti e l’inizio di via Italia. C’è anche chi si è rivolto direttamente al Comune di Biella per chiedere spiegazioni.
“Credo ci sia stato un errore nel posizionamento – scrive su Facebook un biellese -. Se invece non fosse un errore, sarebbe paradossale impedire l’uscita e l’entrata alla gente”.
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La spiegazione dell’assessore: “L’accesso è sul lato piazza, dove non passano né auto né autobus”
Abbiamo “girato” la segnalazione all’assessore ai Lavori pubblici, Cristiano Franceschini. Ha confermato che non si tratta di un errore, spiegando la ratio della decisione.
“L’accesso ai portici di piazza Vittorio Veneto è pochi metri più in là, sul lato della piazza – sottolinea -. Quell’accesso, invece, è stato chiuso con i parapedoni dopo la cancellazione delle strisce pedonali che attraversavano viale Matteotti davanti alla Banca Sella. Il punto è proprio scoraggiare l’attraversamento della strada in quel tratto, perché potenzialmente più pericoloso essendo zona di transito degli autobus, favorendo invece il passaggio dei pedoni dal lato della piazza, dove non passano né autobus, né auto”.
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Ardmando
4 Gennaio 2025 at 18:00
La spiegazione era semplice, non per qualcuno evidentemente. Probabilmente quel qualcuno è abituato a non usare gli attraversamenti pedonali, per poi lamentarsi (sempre sui social) che autisti e automobilisti non li lasciano attraversare dove vogliono. Ben fatto.