Attualità
Per Natale regalare un libro è sempre una buona idea
In vista del Natale, la doppia proposta del giornale La Provincia: “Cento ricette di cucina biellese” e “I luoghi nel cuore dei biellesi”
Dubbi su cosa regalare a Natale? Un libro può sempre essere una buona idea.
Idee regalo per Natale? Due libri tipicamente biellesi
In vista del 25 dicembre, il giornale La Provincia di Biella propone una doppia opportunità: “Cento ricette di cucina biellese”, al prezzo di 20 euro, e “I luoghi nel cuore dei biellesi” (18 euro).
Si possono anche acquistare insieme al prezzo promozionale di 35 euro.
Li potete trovare direttamente nei nostri uffici, aperti lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 (al momento dell’acquisto verranno chiesti nome, cognome, residenza e codice fiscale per l’emissione della fattura).
Per info, contattare la segreteria al numero telefonico 015-32383.
“Cento ricette di cucina biellese”, un’idea regalo per Natale
Il primo libro proposto è “Cento ricette di cucina biellese“. Si tratta della ristampa, riveduta e migliorata, di una pubblicazione realizzata nel 1994.
“Cento ricette di cucina biellese” ripropone, oltre ai piatti tradizionali, alcune ricette che con il tempo si sono perse, come il “batsuà” (piede di maiale bollito), la “frità cun j’erbj” (frittata di erbette”. La “scioletta” (minestra di cipolla fritta e patata), il “mach” (minestra di castagne) e la “mnestra marià” (minestra con spinaci, bietole e uovo). Si tratta solo di alcuni esempi di una cucina che ci riporta ai tempi dei nostri nonni. Una cucina sana, basata sui prodotti del territorio e lontana anni luce dal cibo spazzatura super processato che oggi abbonda sulle nostre tavole.
“Questo libro – si legge nella prefazione – non ha certo l’ambizione di competere con altre pubblicazioni, molto più approfondite e documentate, realizzate da studiosi locali (meritano una citazione particolare Tavo Burat e Giorgio Lozia, che con la loro “L’an-ca da fé” hanno posto una pietra miliare nella storia della cucina biellese, fornendo a noi un importante supporto per la realizzazione di questo lavoro”.
Quando la bagna càuda era fatta con le lische
Cento ricette di cucina biellese rappresenta solo il tentativo, speriamo riuscito, di realizzare una guida snella e di facile consultazione, capace di coniugare le antiche tradizioni con i gusti di oggi.
Ve la immaginate la faccia di un commensale al quale – in ossequio alla ricetta originale – proponiamo la bagna càuda fatta solo di lische d’acciuga e olio di noci? Eh sì, un tempo la mitica bagna càuda era semplicemente un modo per utilizzare anche le lische delle acciughe e per dare un po’ di sapore ai cavoli e ai tapinabò.
Quant’acqua e passata sotto i ponti! Eppure, fra gamberi di fiume e fegati d’oca, un bel piatto di polenta, fatto a dovere, merita ancora attenzione e rispetto.
Ai “pers pien” della Volter
Le ricette del libro sono state fornite da alcuni bravissimi cuochi locali; a queste abbiamo aggiunto piccoli segreti carpiti dalle nonne. I “pers pien” della Volter di Gaglianico o le “ancioe ant el bagnet” del Giorgio del Bottalino sono a prova di intenditore, statene certi.
Come ha evidenziato in un articolo l’indimenticabile Beppe Testa, “una volta più che una cucina povera vi era un modo di cucinare economico. La massaia sapeva sfruttare tutto nel modo più accurato“.
E così, le castagne non venivano lasciate marcire nei boschi, ma servivano per fare il “castagnaccio“, erano mangiate essiccate al fuoco o bollite, cotte con latte e riso o con le patate, addirittura con il vino. Con le rigaglie di pollo e le animelle si faceva la “finanziera”. Mentre della polenta veniva sfruttata anche la crosta rimasta attaccata al paiolo, ammorbidendola con una scodella di latte.
Profumo di tempi antichi
Altri tempi, dicevamo. Ed è in omaggio a quei tempi, a quella cultura e a quei sapori che nasce “Cento ricette di cucina biellese”. Un libro semplice come una minestra di riso e latte, un libro che speriamo possa diventare strumento utile per chi ama la buona tavola e vuole mangiare sano.
“I luoghi nel cuore dei biellesi”
Si tratta di un libro dedicato ai luoghi del cuore, collegando ad essi le tradizioni culinarie, gli itinerari a piedi e in bicicletta, la storia dei personaggi più famosi che lì hanno vissuto.
Ma cos’è che trasforma un paesaggio, una chiesa, un posto qualunque in un luogo del cuore? “A rendere speciale un luogo – spiega l’autrice Maria Francesca Piemontese – non è solo un monumento o un bel paesaggio…, cosa sarebbe Oropa senza il sapore della Polenta Concia o Coggiola senza la sua paletta?”.
I luoghi del cuore sono un po’ come la musica. Ce li portiamo dentro per le emozioni che hanno saputo regalarci. Oropa, La Burcina, il Ricetto sono siti straordinari. Ma solo i ricordi di una vita li rendono unici.
Lo scoiattolo che ci faceva compagnia quando passeggiavamo in Burcina. Quella cascina vicino al castello di Gaglianico dove il nonno andava a comprare il latte e il burro. La terrazza del Savoia con il Nito (Staich) che portava vino e panini. I funghi sulla Serra. Le stelle osservate al Tracciolino insieme alle prime fidanzatine. La gelida galleria sulla Settimo Vittone che in motorino e costume percorrevamo per fare il bagno a Viverone. Le piste di motocross in Baraggia e le grigliate sulla riva del Cervo. I tuffi al Gorgo Moro.
Il nostro Biellese. I nostri ricordi. In questo libro l’autrice MariaFrancesca Piemontese non si limita a illustrare le perle del territorio, ma le rende vive. Molti di noi, ne siamo certi, leggendo alcune pagine si ritroveranno con gli occhi lucidi e il cuore che batte forte.
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