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Penso alla mia infanzia con tanta nostalgia

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BIELLA – Care amiche e cari amici, Natale è alle porte e questo numero di Sale & Pepe vorrei dedicarlo interamente a voi, alle vostre famiglie. Magari andando indietro con i ricordi – di tempo a disposizione ne abbiamo – quando da ragazzini aspettavamo queste festività con impazienza, emozione, voglia di buoni propositi.

Da noi in Campania il ricordo va al friggere “le zeppole” in casa piuttosto che fare il presepe perdendo delle ore nel perfezionare i dettagli, dal cielo di cartapesta sopra la capanna di Betlemme al gancio in cui poter inserire la stella Cometa, guida dei re magi. Ma anche l’andare in montagna per cercare la creta con cui fare i pastori, facendo a gara tra fratelli, sorelle e cuginetti per realizzare il pastorello più bello.


La messa di mezzanotte era un’altra istituzione vissuta con emozione e che veniva dopo il cenone della vigilia fatto con le specialità tipiche della nostra terra, fra tutte il capitone, che sanciva il momento in cui tutta la famiglia era riunita e desiderosa di stare insieme. Il giorno di Natale, poi, era il giorno per eccellenza: tutti a tavola per il pranzo, ciascuno seduto al proprio posto con un unico obiettivo. Prendere da sotto il piatto la letterina da leggere “in pubblico” in cui dovevamo dichiarare a Babbo Natale il nostro essere stati buoni o cattivi (ovviamente la prima opzione era l’unica ammessa da noi..) per poter ricevere il regalo desiderato.


Era questa l’atmosfera del magico Natale di quegli anni spensierati, in cui poi a farla da padrone erano i fuochi d’artificio che illuminavano in segno di festa il cielo sopra le nostre teste. Sarà l’emergenza Covid, sarà questo senso di stanchezza, frustrazione, paura del domani che ci attende ma oggi, di tutti quei ricordi, non rimane che una pagina sbiadita.


Un Natale, quello che viviamo in video conferenza, dove non ci si può permettere di incontrare un amico per dargli un abbraccio dicendo “Buon Natale”, dove la messa viene anticipata per poter rispettare le regole del coprifuoco imposte dalla situazione. Su alcune misure prese non posso non essere d’accordo, su altre ritengo debba prevalere il buon senso delle persone piuttosto che la voglia di controllare, sanzionare, punire i cittadini con multe salatissime senza se e senza ma. Mi sono commosso nel vedere il rientro a casa dei pescatori di Mazara del Vallo, il loro sorridere, il loro piangere al momento di riabbracciare le loro famiglie allargate, segno che in alcune parti della nostra bistrattata Italia il senso di famiglia è ancora più grande delle avversità che hanno dovuto affrontare.


Ora che sono un po’ più grande guardo con nostalgia al tempo della mia infanzia non rinunciando però allo scrivere la mia letterina di Natale, zeppa di richieste avendo, credo, fatto “il bravo” per tutto l’anno. Ve ne scrivo un pezzettino: “ Caro Babbo Natale, per l’anno nuovo vorrei che ti portassi via (nel senso di ricambio ci mancherebbe) alcuni ministri a cinque stelle che di stellare hanno avuto soltanto le numerosissime castronerie dette e fatte. Un Raggi di sole (satira politica) arriva pure dalla sindaca di Roma che bene ha fatto a denunciare pubblicamente alcuni suoi compagni di partito pronti ora ad elogiarla dopo averla lasciata sola in balia delle intemperie giudiziarie…”


Buon Natale a tutti, e che anche le tante famiglie biellesi, per quanto possibile, possano vivere serenamente il loro “Natale in casa Cupiello”.

Luigi Apicella

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