Attualità
Pendolari biellesi lasciati a piedi a Novara
Disavventura raccontata da una biellese che sperava di raggiungere la stazione
Pendolari biellesi lasciati a piedi a Novara
Pendolari biellesi lasciati a piedi a Novara
Di seguito la testimonianza di Valeria Negro
Venerdì 24 maggio, il treno delle 21:15 proveniente da Milano e diretto a Novar ha accumulato una decina di minuti di ritardo lungo il tragitto. A Novara ci doveva essere l’ultima coincidenza per Biella San Paolo,
In passato prassi voleva che l’ultimo treno della giornata che consente di raggiungere Biella fosse una coincidenza garantita.
Ieri sera invece il treno è partito senza consentire la salita dei sette passeggeri (me compresa) che viaggiavano sul treno proveniente da Milano.
Il treno era stato spostato dal binario usuale ad uno con l’ascensore rotto, causando ulteriore disagio a chi ha problemi di deambulazione.
La disavventura
Un paio di passeggeri avevano comunque già raggiunto il treno prima che partisse. Ma non sono state aperte le porte, perché evidentemente era già stato dato il segnale di via.
La situazione è diventata tragicomica. Invece di ricevere assistenza, ci siamo ritrovati ignorati. Sia dal personale in stazione di Novara, che si è barricato nei propri uffici adducendo in modo scortese che non era problema loro. Sia dall’unico capotreno di Trenitalia che siamo riusciti a rintracciare, che ci ha quasi addossato la responsabilità dell’accaduto dicendo che avremmo dovuto chiedere al controllore, irreperibile (!), di far aspettare il treno.
Premetto che abbiamo tentato invano di trovare il controllore sul treno da Milano. Essendo i biglietti elettronici, nominativi, con tanto di obliterazione elettronica, ci si aspetterebbe che le ferrovie fossero a conoscenza della presenza dei passeggeri che devono usufruire della coincidenza…
Ignorati
L’unico supporto è venuto dalla polizia ferroviaria, che ha sollecitato il personale addetto ottenendo la risposta che “…a Torino erano a conoscenza del problema e forse avrebbero mandato dei taxi”.
Abbiamo atteso fiduciosi fino alle 23:30, poi non vedendo nessuno abbiamo deciso di salire sull’ultimo treno per Santhià, per avvicinarci a casa; una persona, non potendo usufruire di passaggi è tornata in direzione Milano (con ulteriori disagi).
C’era anche una persona straniera che non parla italiano, lasciata del tutto smarrita, abbiamo cercato di aiutarci a vicenda.
I nostri familiari si erano recati a Biella per ottenere supporto e spiegazioni ma anche loro hanno visto il personale barricarsi negli uffici invece di prestare aiuto, ed infine hanno dovuto ingegnarsi per venire a recuperarci a Santhià con mezzi propri.
Ovviamente farò segnalazione, come sempre, presso i canali ufficiali per avere almeno un rimborso (non garantito!); non credo però che un tale continuo disagio possa essere compensato solo dal punto di vista economico, ma debba essere risolto alla radice.
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Alessandra
29 Maggio 2024 at 13:51
Biella per Trenitalia non esiste, nonostante tutti i politici che in questi giorni, in prossimità delle elezioni, vengono a “far passerella”