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A Biella apre la portineria di comunità

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A Biella apre la portineria di comunità

A Biella apre la portineria di comunità

 Le Portinerie di comunità aprono a Biella all’Opificiodellarte in via De Agostini. Si tratta di presidi già diffusi a Torino (dove ce ne sono già tre) e nel Canavese (dove ce ne sono altri tre), nati da un’idea della Rete Italiana di Cultura Popolare, dove non solo si offrono servizi come il ritiro pacchi, la fila alle poste per ritirare una raccomandata, ma anche dove si fa cultura e dove si riuniscono gli abitanti di un quartiere, si aiutano a socializzare, ad avere una rete più solida di relazioni, ad agire a sostegno dei vicini in difficoltà così come succede con le Comunità del dono che a Natale si tassano per comprare doni ai bimbi in difficoltà. L’inaugurazione è stata oggi alle 18.

Il progetto

“Nelle nostre Portinerie i cittadini potranno fare richieste di spid, rinnovo passaporti, cambio del medico con un percorso di facilitazione digitale, consulenza e mediazione famigliare, avere informazioni dall’Inps, dall’Apl (Agenzia Piemonte Lavoro). Ci sarà uno sportello migranti, servizi in forma gratuita di tipo psicologico e educativo per famiglie e di contrasto alla carenza e povertà culturale. Inoltre, come sempre saremo supportati da Lavazza, Fondazione CRT”, spiega Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di cultura popolare che ha fondato la prima Portineria a Torino nel 2020.

L’Opificiodellarte è uno spazio dove si fa teatro, danza e musica e che ben si presta ad ospitare anche una Portineria di comunità. “Le Portinerie – racconta la sociologa Chiara Saraceno, presidente della Rete Italiana – nascono da processi di ascolto di chi vive il territorio e di cooperazione tra chi lì opera. L’obiettivo è costruire luoghi e sistemi di relazione multidimensionali, dove ciascuno possa portare il proprio bisogno o interesse. Nel 2020 nacque la prima Portineria a Porta Palazzo, Torino, come sperimentazione all’interno di una ex edicola, con l’offerta di servizi di prossimità per rispondere ai bisogni messi in evidenza dalla pandemia”.

Un modello in espansione

Adesso anche grazie al supporto della Regione questo modello si sta espandendo. Per l’assessora regionale Chiara Caucino: “L’apertura di una nuova Portineria nella mia Biella è motivo di grande soddisfazione.

Si tratta di luoghi di condivisione e socialità e soprattutto di inclusività che ho sempre apprezzato e sostenuto. Il concetto di inclusione si realizza nel sentirsi accolti, appartenere ad un gruppo di persone o ad una società e godere di tutti i diritti, i doveri e le opportunità che questa appartenenza comporta. E le Portinerie di Comunità rappresentano uno strumento innovativo ed efficace per raggiungere questo obiettivo.

D’altronde il degrado sociale, ma anche urbano, nonché i problemi di sicurezza e di illegalità fioriscono laddove non c’è aggregazione. Laddove manca il bello, laddove non c’è socialità. Ed è compito delle istituzioni sostenere iniziative come le Portinerie, che qualificano e riqualificano, anche solo con la loro presenza – per non parlare dei molteplici servizi che offrono a favore della collettività”.

Le dichiarazioni

Per Luca De Stefani, del gruppo Opificiodellarte, l’apertura di una nuova Portineria di Comunità nel cuore del quartiere Borgo di Biella rappresenta un passo significativo.

“Favorirà l’integrazione sociale. Oltre alla creazione di legami Saranno organizzati eventi e attività che promuoveranno l’incontro e lo scambio tra le persone. Si andrà creando un senso di appartenenza e comunità. Questo nuovo progetto rappresenta un importante investimento nel benessere della comunità locale e siamo entusiasti di poter offrire questi servizi alla nostra comunità. Siamo fiduciosi che la Portineria diventerà un punto di riferimento per il quartiere e contribuirà a migliorare la qualità della vita di tutti i residenti”.

 

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