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Pedaliamo insieme verso il santuario di Oropa

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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Tutti insieme, in gruppo, ad Oropa. In processione? No in bicicletta, in occasione della tappa del Giro d’Italia che vedrà i corridori professionisti provenienti da ogni parte del mondo giocarsi la vittoria sulle strade biellesi verso il Santuario. La passione per il ciclismo – senza offendere la sensibilità di nessuno – è anch’essa a suo modo una fede nello sport che unisce le persone nella sfida eroica di un corridore con i suoi limiti e con la natura.

Il ciclismo è uno sport realmente popolare, quasi d’altri tempi, che ha saputo superare e attraversare crisi di credibilità molto forti e che oggi ha saputo ammodernarsi – tra bicilette futuriste e tecnologie d’avanguardia – catturando l’attenzione delle giovani generazioni. Basta vedere la festa di popolo per le strade del recente giro di Lombardia, un’altra grande classica dello sport a due ruote, per rendersene conto. Biella sarà immersa in tutto questo in quella prima settimana di maggio 2024: sin da oggi fino ad allora ci sarà “da pedalare” lato organizzativo per rendere il tutto all’altezza della situazione.

Una processione di appassionati, turisti al seguito del giro che si spera apprezzeranno il nostro territorio, con, sono certo, la benedizione della nostra protettrice da sempre, la nostra Madonnina nera, che anche il giorno della manifestazione sarà protagonista e nel cuore di tutti gli appassionati che saliranno al santuario. Le polemiche di questi giorni in merito allo spostamento della processione vespertina al giorno prima – sabato 4 maggio – per far posto al Giro sono al solito pretestuose e poco lungimiranti.

Se abbiamo memoria, anche in pieno Covid si era stati costretti a rimandare l’incoronazione della Madonna di un anno venendo meno alla tradizione, un fatto mai successo in 4 secoli. Segno che il mondo va avanti in modo anche imprevedibile, niente resta mai uguale a se stesso e che occorre saper guardare ai fatti concreti seppur nel rispetto della fede di ognuno. Oropa sarà comunque al centro di quella giornata sportiva, le sue bellezze, la sua natura, la sua spiritualità saranno comunque al centro di quella narrazione che verrà fatta.

Credo che anche la nostra Madonna Nera saprà apprezzare da lassù tanta partecipazione spontanea e gioiosa in un mondo che ci consegna ogni giorno di più brutture e storture di ogni tipo come testimoniato dai recenti fatti in Israele. Faccio mie le parole dell’avvocato e scrittore biellese Emilio Jona: “Essere uomini in un mondo disumano, vuol dire essere impotenti”, parole che invitano ciascuno di noi a non mollare, a fare la propria piccola parte, ogni giorno, per cambiare le cose.

Per stemperare un po’ i toni, ritorniamo al nostro Giro d’Italia con due osservazioni “alla sale e pepe” giusto per sorridere un po’. La prima è che per l’occasione il comune di Callabiana sarà almeno per un giorno “caput mundi” delle due ruote avendo l’occasione di ospitare il gran premio della Montagna a frazione Nelva, dove sicuramente ci sarà l’occasione per parlare a tutta Italia del presepe meccanico. Se Biella polemizza, Callabiana sorride ed è orgogliosa a buon titolo.

La seconda osservazione è che Biella ha scoperto – secondo le dichiarazioni dell’assessore Silvio Tosi – di avere in cassa un tesoretto di oltre due milioni di euro che potranno essere messi a disposizione per le manutenzioni “urgenti” della città (e quante ce ne stanno) tra strade, marciapiedi, aiuole e via discorrendo. Se così fosse tale ritrovamento di denaro pubblico meriterebbe un nome certamente d’effetto “TOSIP”, in onore all’assessore ovvio. Qualcuno potrebbe anche storcere il naso sostenendo che, in effetti, tale nome ricordi un po’ altri balzelli dolorosi già noti ai tanti biellesi, ma in questo caso la Tosip servirebbe quantomeno per una buona causa. Ci vediamo “in Giro”!!!

Luigi Apicella

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3 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    20 Ottobre 2023 at 7:51

    Le polemiche le fanno solo i miopi bigotti. Il resto del Mondo guarda avanti per lasciare indietro il vecchiume di certe “secolari” usanze oramai anacronistiche, specie se legate ad una religione.

    • Antonio Pollo

      21 Ottobre 2023 at 9:20

      Sono dalle bocche come la tua che si sprona la perdita dei valori. Anteporre lo sport ad un manifestazione religiosa è uno scempio…altro che anacronismo!!!

      • Luigi

        21 Ottobre 2023 at 21:11

        In nome delle religioni, stiamo vedendo e vivendo cosa succede in altri stati, forse è meglio lasciar da parte la religione, a scuola ci hanno insegnato cosa facevano le crociate, erano tutte cose religiose.

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