Attualità
Passaggio di consegne al 3° Reggimento Alpini della Brigata Taurinense
Nuovo comandante
Passaggio di consegne al 3° Reggimento Alpini della Brigata Taurinense. Il colonnello Alberto Salvador si è insediato ieri al comando, subentra al pari grado Francesco Cameli.
La cerimonia solenne si è tenuta alla caserma ‘Berardi’ di Pinerolo, sede del reggimento, alla presenza del generale Enrico Fontana, comandante della Brigata Taurinense – la grande unità cui appartiene il 3° Reggimento – e delle autorità civili, militari e religiose, oltre alle Sezioni Valsusa e di Pinerolo dell’Associazione Nazionale Alpini.
Attualmente il 3° Alpini è schierato a Erbil, nel Kurdistan iracheno, nel quadro dell’operazione ‘Prima Parthica’, mirata a formare le forze di sicurezza locali, mentre continua l’impegno degli uomini e delle donne del reggimento nell’operazione ‘Strade Sicure’ nel nord-ovest.
Durante il mandato del colonnello Cameli il reggimento è stato inoltre impegnato su molteplici fronti: tra il 2022 e il 2023 ha costituito il primo contingente nazionale operativo con la Nato in Ungheria nell’ambito della “enhanced Vigilance Activity”, la missione lanciata dall’Alleanza Atlantica per garantire la vigilanza e la deterrenza lungo il proprio confine orientale.
Nell’inverno scorso un contingente del 3° ha partecipato all’esercitazione Cold Response 22 in Norvegia, in prossimità del Circolo Polare Artico.
Il colonnello Cameli rivestirà l’incarico di capo di Stato Maggiore della Taurinense a Torino, da dove continuerà a seguire da vicino anche le attività del 3°. Per il colonnello Salvador si tratta di un ritorno a Pinerolo, dove aveva comandato il battaglione alpini Susa, dopo un periodo trascorso allo Stato Maggiore della Difesa.
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Ardmando
8 Settembre 2023 at 7:50
Perchè le “autorità” religiose debbano o vogliano partecipare ad un evento puramente militare, è un mistero insondabile. Se si considera il ruolo dell’esercito, la religione nella figura dei suoi rappresentanti, dovrebbe starne fuori per pura coerenza. L’esercito rappresenta l’apparato ufficiale di violenza degli Uomini contro altri Uomini. La religione condanna (a parole) questa violenza. Però ogni volta che c’è una manifestazione militare, eccoli li pronti a festeggiare, mangiare e bere assieme agli altri. L’ipocrisia della religione e dei suoi “ministri” che nessuno vede o che nessuno vuole vedere.
Morgana
8 Settembre 2023 at 13:21
Perché è evidente che chi ha organizzato l’evento ha invitato anche le autorità religiose e hanno accettato e in uno stato libero ognuno è libero di andare dove vuole