Attualità
Pasqua, gli auguri del Vescovo: “Questa luce di speranza brilli su tutti noi”
Il messaggio di Mons. Roberto Farinella a tutti i nostri lettori.
Cari amici della Nuova Provincia, buona Pasqua! Quest’anno con il cuore colmo di un grande desiderio e volontà di Pace, ci scambiamo gli auguri pasquali. Sono sinceri, non di circostanza, avvalorati ancora di più dalla situazione che stiamo vivendo. Nel giorno di Pasqua la liturgia ci fa cantare: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo!”. Come rallegrarci in un tempo tanto pesante e faticoso?
Arriva la festa cristiana più importante dell’anno, che celebra il mistero di Cristo Risorto, un annuncio che vuole rallegrare e donare vita a tutta la terra, all’umanità sfinita ed affaticata, eppure sentiamo un profondo senso di angoscia per via della guerra in Ucraina, dramma di morte e di violenza, senza fine; e proviamo ancora nella nostra carne le conseguenze della pandemia che intacca la salute di tante persone e lascia tante difficoltà sociali, economiche e di perdita di speranza. E sono ancora tanti i drammi che viviamo nella nostra vita familiare o comunitaria.
Mi sono domandato come possiamo coniugare la gioia pasquale con questo senso di male e di fragilità che ci circonda? La risposta l’ho trovata nelle parole di Gesù che, prima della Pasqua, dice ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14,27).
La pace che Gesù ci dà a Pasqua, dunque, non è la pace che segue le strategie del mondo, il quale crede di ottenerla attraverso la forza, con le conquiste e con varie forme di imposizione. Questa pace, in realtà, è solo un intervallo tra le guerre, ci ha ricordato di recente Papa Francesco. La vera pace segue la via della mitezza e della bontà, del farsi carico degli altri, di dare la vita per gli altri.
Ci conforta una grande e infinita schiera di uomini e di donne che hanno vissuto questi valori e hanno testimoniato con la loro vita che si può corrispondere ad un mondo migliore. Ho letto che un ragazzo ucraino di appena 14 anni, per quasi due settimane, tutti i giorni sotto i bombardamenti lasciava il bunker dove si era rifugiato con altre venti persone e andava a cercare acqua e cibo. Nonostante il pericolo di essere fermato o colpito dall’impazzare della guerra non si è tirato indietro: davvero bella adolescenza, ragazzi che sono già adulti, che affrontano il male con il coraggio di un leone!
Cari amici, lavoriamo anche su noi stessi, purifichiamo il nostro cuore, estendiamo la vittoria delle buone relazioni sui compromessi dannosi e pieni di insidie, e diventiamo anche noi capaci di trasformare la convivenza umana perché sia sempre più vivibile e civile. Questa luce di speranza possa brillare su tutti noi e portare gioia e pace a tutti.
È questo il mio semplice augurio di buona e felice Pasqua per tutti voi!
Roberto Farinella
Vescovo di Biella
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