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Parcheggio ex lanificio Boglietti, colpo di scena

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Colpo di scena nell’appalto relativo al parcheggio da 440 posti auto nell’ex lanificio Boglietti. Una ditta, precedentemente esclusa, è stata riammessa e la sua offerta, di circa 3 milioni, è risultata la più vantaggiosa con un ribasso pari al 56 per cento.

Colpo di scena nell’appalto relativo al parcheggio da 440 posti auto nell’ex lanificio Boglietti. Una ditta, precedentemente esclusa, è stata riammessa e la sua offerta, di circa 3 milioni, è risultata la più vantaggiosa con un ribasso pari al 56 per cento.

Così la ditta Alvit srl di Torino si è aggiudicata la gara che, non è difficile ipotizzarlo, sarà oggetto di ricorsi e controricorsi. Ma non è ancora detto che la società torinese possa cantare vittoria. Secondo quanto comunicato dal comune «prima della aggiudicazione definitiva, l’azienda dovrà presentare giustificazioni sull’entità dell’offerta presentata considerata oltre la “soglia di anomalia” (in questo caso determinata dalla legge al 42,9428%). Compiuto tale adempimento e verificata la congruità dell’offerta, si potrà proseguire con l’assegnazione definitiva».

Con le nuove norme, la procedura di urgenza scelta dall’ufficio tecnico (il finanziamento europeo a cui è legata l’opera “scade” il 31 dicembre) consente di affidare i lavori anche in presenza di ricorsi, a meno che ovviamente non venga accolta una eventuale richiesta di sospensiva da parte del giudice a seguito di un ricorso amministrativo presentato da una delle altre ditte partecipanti (che quasi certamente utilizzeranno questo loro diritto).

La “coda” alla gara di appalto si è resa necessaria in accoglimento della richiesta di riammissione dell’impresa Alvit  esclusa in un primo momento per aver presentato una documentazione considerata incompleta.

«Rispetto a quanto non correttamente  riportato in alcuni articoli apparsi nei giorni scorsi – spiega l’assessore Valeria Varnero – si precisa che si è trattato di un atto di autotutela del Comune. L’impresa in precedenza non ammessa alla gara ha segnalato di aver omesso la produzione di un documento che – sulla base di una recentissima  eterminazione della Autorità Nazionale Anti Corruzione può essere integrato successivamente e contestualmente al pagamento di una sanzione stabilita dal bando di gara in. 13.990 euro. La Commissione di gara, dopo aver esaminato il caso che si prestava a interpretazioni differenti, ha deciso di riammettere l’impresa per evitare un ricorso». La decisione non ha annullato la precedente gara di appalto, i cui risultati e la cui graduatoria sono solo stati rideterminati».

Il valore complessivo dell’appalto era di 4.607.095 euro e l’offerta vincente è stata di  3.047.144 con un risparmio superiore al milione e  mezzo.

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