Attualità
Paolo Angeli, l’autista dei politici racconta simpatici aneddoti
BIELLA – Dieci anni trascorsi al Comando della Polizia municipale di Biella, poi in Regione a svolgere l’incarico di autista ai politici, tra presidenti e assessori. Paolo Angeli, dopo tanti anni di servizio, ormai alla soglia della meritata pensione, vuole raccontare qualche aneddoto legato alla sua professione.
Quando è entrato in Regione?
«Era il 1997. Ricordo come fosse ieri quando l’allora assessore regionale Gilberto Pichetto mi chiese se fossi interessato a fare l’autista dei politici. Accettai subito. Quindi dall’amministrazione comunale passai a quella regionale».
Chissà quanti personaggi ha caricato sull’auto “blu”
«Si, molti, da Laratore, Chiamparino, Giordano, Ferrari, attualmente l’assessore Elena Chiorino (l’unica donna della mia carriera) e Gianluca Susta. Con lui, sono stato diverse volte al Parlamento europeo a Strasburgo. Ricordo che un giorno proprio davanti al palazzo vidi un volto noto, era il fotografo free lance Roberto Marchisotti, anche lui lì per servizio. Ci mettemmo a ridere, poi passammo un po’ di tempo insieme».
Ha qualche aneddoto simpatico da raccontarci?
«Se dovessi raccontare tutto ciò che mi è successo in tanti anni di servizio, non basterebbero tutte le pagine del giornale. Un giorno di circa una ventina di anni fa, ricordo che a seguito di una riunione, dovetti fare da scudo ad un assessore che rischiava il linciaggio da parte di un gruppo di lavoratori infuriati. Alla fine ce la cavammo con un paio di righe sulla macchina e qualche lancio di oggetti».
Quindi il suo compito era anche quello di fare da scorta?
«In un certo qual modo si. Difatti viaggiavo armato».
Il suo rapporto con i politici fino ad ora com’è stato? Confidenziale oppure distaccato?
«Un rapporto di assoluta fiducia. Ad alcuni ho anche dato buoni consigli nei momenti di irascibilità. Diciamo che si vive insieme gomito a gomito per molte ore, quindi alla fine ci si conosce più che bene. Sono stato fortunato. Ho sempre trovato delle persone a modo e rispettose».
Quanti chilometri percorre all’anno un auto blu?
«Mediamente 100mila. Si viaggia spesso su e giù per l’Italia. Ogni tanto accadono gli imprevisti. Ricordo che una sera, nelle zone di Cuneo finimmo in mezzo alla nebbia perdendoci in mezzo alla campagna».
Secondo lei, questo servizio sarà destinato a sparire con le nuove tecnologie?
«Diciamo che un po’ è cambiato da 20 anni a questa parte. Ora, molte conferenze ed incontri si organizzano sul web, quindi viene a mancare la presenza, soprattutto in questo periodo di Covid. Secondo me il servizio delle auto blu non sparirà del tutto, ma in molte occasioni verrà meno».
Potesse tornare indietro nel tempo, rifarebbe questo mestiere?
«Si. Sono sincero, anche se questo tipo di servizio impegna molte ore delle mie giornate lo rifarei nuovamente. Ora sono in attesa di andare in pensione, sono un po’ stanco, ma alla fine sono certo che l’auto blu, le personalità e i tanti viaggi mi mancheranno parecchio».
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