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Oltre 7,5 milioni per le società sportive in crisi

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Il Piano triennale 2020-22 per lo Sport, approvato ieri dal Consiglio regionale e messo a punto dall’assessore Fabrizio Ricca, prevede un capitolo da 7 milioni e mezzo di euro di misure straordinarie per fronteggiare le situazioni di grande criticità provocate alle associazioni sportive dall’emergenza sanitaria in corso e aiutare la ripartenza del settore con un’attenzione particolare alle piccole realtà e all’attività giovanile, in modo da scongiurarne la chiusura definitiva.

“Il bando per i contributi legati all’emergenza sarà velocissimo, lo metteremo online già tra 15 giorni“, ha garantito Ricca, che ha specificato che “4 milioni saranno destinati a coprire spese vive come bollette, affitti e stipendi e per sopperire alla mancanza di liquidità causata dall’emergenza. Inoltre, ad ogni associazione sportiva sarà dato 1 euro simbolico in più per ogni atleta tesserato. Altri 2 milioni e 200.000 euro saranno destinati all’adeguamento degli impianti, incluse le palestre, perché lo sport riguarda tutti. Altissima anche l’attenzione dedicata agli atleti disabili”.

Ricca ha anche chiarito che alcuni fondi sono stati reperiti da capitoli che erano stati programmati per grandi eventi che non ci sono stati, come i mondiali di sci, mentre non è ancora stato toccato il capitolo per il Giro d’Italia, in attesa di sapere se l’evento verrà riprogrammato.

“Lo sport – ha rimarcato l’assessore – deve ripartire. Siamo certi che questo intervento straordinario sul 2020 potrà dare shock positivo importante al settore”.

Nel complesso, il Piano triennale si sviluppa su quattro assi d’intervento: impiantistica e promozione sportiva, sport tradizionali, tutela e promozione delle attività delle società storiche del Piemonte, sport invernali olimpici e paralimpici. Per la prima volta tratta insieme attività sportive e impiantistica e si rivolge al 36,2% dei piemontesi che praticano sport e alle 12.500 società sportive attive sul territorio, numeri che la Regione vorrebbe incrementare con azioni contro l’abbandono della pratica da parte dei giovani, attenzione ai disabili, incentivi per fare sport anche al di fuori degli impianti.

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