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Nuovo campo di calcio a Chiavazza senza bagni per il pubblico

Il sopralluogo effettuato dal consigliere Corrado Neggia ha evidenziato numerosi errori: «Ora cercheremo di rimediare»

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BIELLA – Il consigliere comunale e presidente della Commissione sport Corrado Neggia ha voluto effettuare un sopralluogo al nuovo campo di Chiavazza (in fase di rifacimento) coinvolgendo il primo cittadino e l’assessore allo Sport Giacomo Moscarola. La visita al cantiere è servita per fare il punto della situazione sull’avanzamento dei lavori e per evidenziare una serie di criticità emerse.

I lavori per il rifacimento del campo da calcio procedono spediti e da qualche giorno un verde brillante, già delimitato con linee a distinguerne aree, centrocampo e perimetro, attira l’attenzione dello sguardo di chi butta l’occhio transitando da via Cernaia o da viale Carducci (zona ex ospedale).

Tanti sono però ora i temi da affrontare e sui quali Neggia ha chiesto alla giunta di avanzare delle riflessioni e dei progetti da poter adottare a medio termine: «Ci troviamo di fronte a una serie di complicazioni figlie di una progettazione iniziale non propriamente felice – sottolinea il consigliere -. Ma questo non è il momento per innescare polemiche, anzi è decisamente meglio riservare ed investire energie per consegnare al quartiere e all’intera città un impianto sportivo all’avanguardia, oltre che funzionale a 360 gradi. Ad esempio la Giunta Corradino dovrà rimediare al progetto iniziale per trovare adeguata soluzione all’impianto luminoso, che nelle strategie della prima ora non è stato progettato compiutamente in tutte le sue forniture. Dati alla mano si evince che era stata concepita la sola predisposizione dei plinti, a scapito dell’illuminazione. Su questo intoppo si sta valutando un intervento, in primis immaginando un sistema di illuminazione a led».

«Le problematiche che attualmente emergono spaziano a ventaglio. Gli argomenti all’ordine del giorno sono: tribune, servizi igienici e area ristoro/relax, quest’ultimo strumento essenziale per poter creare reddito a favore di chi gestirà la struttura e della collettività che avrà necessità di un servizio adeguato. Abbiamo molte idee e ci lavoreremo».

Il primo passo da compiere, per non lasciarsi cogliere impreparati in vista della prossima stagione calcistica, sarà quello relativo all’omologazione del campo da parte dell’autorità federale competente. Il lato lungo e quello corto del rettangolo di gioco misurano 100×90 metri, dimensioni adatte a qualsivoglia categoria regionale, con possibilità di richiesta in deroga per la categoria superiore. Con tale criterio, ossia investimento in impiantistica e funzionalità dell’impianto, è in fase di predisposizione un piano per adeguare l’impianto di Chiavazza alle normative vigenti, con un occhio alle opportunità legate alle regole della serie D, categoria base del calcio nazionale.

Al tavolo di lavoro per creare le basi di discussione e risoluzione delle problematiche in essere, oltre a Neggia l’assessore allo sport Giacomo Moscarola, dopo essersi relazionati con il responsabile dell’Ufficio sport Antonio Pusceddu e con l’architetto Ettore Pozzato dell’Ufficio edilizia pubblica, hanno le idee chiare: «Anche a seguito di approfonditi incontri e verifiche con normative ed addetti ai lavori, riteniamo doveroso evidenziare le criticità attuali con la fondata speranza di risolvere quanto emerso in tempi congrui. Sappiamo benissimo che le tempistiche sono stringenti, ma se il tempo necessario per far quadrare il cerchio sarà ragionevole sapremo aspettare, anche nell’ottica di non dover poi essere giudicati per una serie di interventi raffazzonati, come del resto questo progetto, in cui non sono state previste una serie di opere indispensabili per un impianto sportivo di nuova realizzazione e soggetto ad omologazione dalla Figc. Analizzando il progetto sembra incredibile che non sia stata concepita una zona attrezzata da adibire al pubblico, invece è andata proprio così».

Neggia entra nel dettaglio: «Seguendo i criteri federali, necessita l’installazione di tribuna/tribune e servizi igienici per il pubblico. E’ così partita una proposta alla giunta di considerare il progetto di poter dotare il nuovo impianto calcistico di tribune e accorgimenti in grado di ospitare, qualora vi fosse la deroga, anche la serie D, categoria nazionale che richiede una capienza di 1.000 spettatori, con suddivisione ben precisa tra tifoseria di casa e settore ospiti, affinché le due parti non vengano in contatto. Oltretutto la zona potrà anche contare su ampie aree di parcheggio. Forse è più complicato da dirsi che da farsi. Il verificarsi di tali opportunità potrebbe candidare Chiavazza e l’intera città a poter ospitare gare di carattere non solo regionale, ma anche di dimensione nazionale, come la possibilità di concorrere ad ospitare eventi federali, come ad esempio tornei di Rappresentative (giovanili, femminili, senior), raduni, selezioni provinciali, clinic”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Moscarola: «A trarne beneficio, in termini di accoglienza, ristorazione e soggiorno, sarebbe il territorio intero. L’impianto di Chiavazza potrebbe essere meta ambita da altre realtà (regionali/nazionali/giovanili di vertice) quale soluzione per spostamento gare, recuperi infrasettimanali, gare in notturna, sede di ritiri, allenamenti. Faremo perciò una serie di riflessioni per poter raggiungere la miglior soluzione possibile, compatibilmente con le risorse che riusciremo a mettere a disposizione».

Infine un’idea per poter snellire almeno la prima fase di adeguamento: relativamente alle tribune, quale soluzione di emergenza, potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di “traslocare” la tribuna del campo sportivo degli Orsi, struttura da sempre sovrastimata alla quale sarebbe più che sufficiente l’integrazione di una adeguata tribunetta.

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