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Nuova indagine dell’Antitrust sul prezzo dei carburanti praticato dalla grandi compagnie

Sotto la lente di ingrandimento finiscono Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras

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Pompa di benzina

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti delle compagnie petrolifere Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras per un presunto accordo sui prezzi (cartello) ai danni della concorrenza nella vendita di carburante da autotrazione.

L’operazione che fa seguito ad una segnalazione arrivata tramite piattaforma di Whistleblowing e coinvolge i principali operatori attivi nei mercati della produzione e distribuzione dei carburanti per autotrazione.

In base a quanto reso noto dall’Antitrust, l’indagine mira a chiarire la presunta ipotesi di intesa tra i sette operatori nella determinazione del valore della componente bio.

Si tratta di una componente obbligatoriamente prevista dalla normativa in settore (obblighi di miscelazione del biocarburante nel carburante per autotrazione): per il 2023, almeno il 10% del carburante per autotrazione (gasolio) deve essere composto “bio” (con la possibilità di acquistare Certificati di Immissione in Consumo). Di questo 10%, almeno il 3,4% dovrà essere composto da biocarburante avanzato. Ebbene, il valore di questa componente del prezzo è oggi pari a circa 56-60 €/mc (con incrementi in gran parte coincidenti tra le compagnie sotto istruttoria) mentre era pari a 20€/mc nel 2019. Il rincaro si traduce in un aumento dei prezzi alla pompa.

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