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“Non si sbudelli l’Italia” ora diventa realtà

Il progetto era stato lanciato dagli studenti della media di Mosso

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VALDILANA – Dopo 5 anni dall’avvio del progetto Non si sbudelli l’Italia della scuola media di Mosso su Repubblica è stata data notizia del raggiungimento dell’obiettivo di quei 25 ragazzi avventurosi della IIB che nel febbraio 2016 avevano lanciato sulle pagine dei quotidiani nazionali e sul web la campagna per salvare l’isola di Budelli dalla vendita a privati e da possibili speculazioni edilizie.

E’ il caso di ricordare che il gioiello sardo di Budelli stava per andare all’asta e i ragazzi avevano annunciato “L’isola ce la compriamo noi! Come scuola. Dateci una mano a raccogliere i tre milioni di euro necessari!”.

Dopo l’accordo con WWF Italia era partita la campagna di crowdfunding e l’iniziativa scolastica aveva assunto una dimensione planetaria con rilancio sui media del mondo intero e offerte che arrivavano non solo dall’Italia, ma dall’Australia, dagli Stati Uniti, dal Sudamerica.La allora preside Raffaella Miori aveva sostenuto con convinzione il progetto e lo stesso aveva fatto Patrizia De Fabiani che le era succeduta.

Il clamore sollevato da 25 tredicenni determinati nel giro di un mese aveva indotto il governo a sganciare i 3 milioni necessari e assegnare l’isola al Parco Nazionale della Maddalena. Il risultato principale era stato raggiunto ma la classe non si è fermata lì e per due anni scolastici Non si sbudelli l’Italia era stato il progetto per acquisire in modo attivo tutte le competenze disciplinari. Ma era stata scuola anche al sabato e alla domenica con la partecipazione a innumerevoli dibattiti, mostre, e organizzazione di banchetti per la raccolta di offerte. La classe aveva predisposto numerose proposte di valorizzazione eco- sostenibile dell’isola: rimozione dei rifiuti piaggiati, passerelle sulla spiaggia rosa, lotta alle fitopatologie del ginepro, educazione ambientale, ricerche archeologiche, sentieri didattici, ecc. Ma soprattutto la proposta di mettere webcam di sorveglianza per impedire lo sbarco e il calpestio della spiaggia rosa, webcam collegate direttamente anche alla scuola per garantire un controllo efficace. Eravamo stati ben due volte sull’isola, in un caso partecipando alla rimessa in sito di un sacco di sabbia rosa restituita dopo 30 anni da una turista pentita e sensibilizzata dalla azione degli studenti. Sempre con noi l’amico biologo Egidio Trainito, prezioso compagno di questa avventura, insieme alla presidentessa nazionale del WWH Donatella Bianchi. Alla fine 5 alunni erano stati addirittura invitati a tenere una lezione ai laureandi del corso di laurea in economia della Cattolica di Milano e la ciliegina era stato l’invito al Quirinale della alunna Eleonora Cavagna che nel 2018 aveva ricevuto in rappresentanza della classe il titolo di alfiere della Repubblica per meriti ambientali dal Presidente Mattarella.

In questi anni ho tenuto periodicamente i contatti con il Parco Nazionale e il WWF e a giugno con i responsabili WWF Italia, Quadrelli e Canu, si sono avviati i contatti definiti con i vertici del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena. Ora possiamo davvero dire che ce l’abbiamo fatta: il parco ha realizzato passerelle a protezione della spiaggia e sentieri, impianti idrici, di depurazione e fotovoltaici e soprattutto con la raccolta fondi promossa dagli alunni di Mosso un sistema di sorveglianza attraverso webcam a protezione della spiaggia rosa! Io sono andato da due anni in pensione così come la collega Nicoletta Gatteschi. Elena Salmistraro, Elisa Vignazia e Ilaria Serventi, colleghi protagonisti del progetto sono ancora in servizio. Riccardo Ongaretto è nel frattempo divenuto dirigente proprio dell’Istituto di Valdilana. Ora il pannello con i nomi di tutti i sottoscrittori realizzato da Ezio Grosso spiccherà sulla spiaggia resa famosa da “Deserto Rosso” di Antonioni.

Giuseppe Paschetto

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