Attualità
Non lasciamo andare in malora le eccellenze del Biellese
Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella
Care amiche e cari amici, prima stagione senza funivia ad Oropa, in forse anche l’apertura della cestovia al Camino. Questa, in sintesi, mi sembra la fotografia più adatta per descrivere oggi lo stato di crisi in cui il Biellese versa, senza prospettive di rilancio nemmeno dal punto di vista turistico (a meno che l’amministrazione Corradino non decida all’ultimo per un contributo che permetta, da giugno, di tenere aperto l’impianto almeno nei fine settimana in attesa del da farsi).
Quello delle funivie di Oropa è però un discorso che parte da lontano, riguarda anche la Regione e le sue dinamiche, ma che, inevitabilmente, oggi va ad aggiungersi alle tante difficoltà economiche di questo periodo complicato mettendo anche la montagna – uno dei nostri simboli più amati – nel limbo delle cose da tenere in sospeso. Il problema è capire – per chi amministra – se si sta chiudendo “la baracca” definitivamente perché sono finiti i soldi ed è finita un’era, oppure se si sta fermi un turno ma poi si riparte con nuove prospettive e idee di rilancio.
Se fosse vera la seconda, occorrerebbe che nel frattempo qualcuno tra gli stipendiati di palazzo Oropa si attivasse, si facesse portavoce in altre e alte sedi, avesse delle idee, andasse a cercarle altrove quelle idee, si facesse consigliare, per mettere a punto un piano di rilancio strutturato. Partendo proprio dalle eccellenze che si hanno sul territorio, senza lasciarle andare in malora giorno dopo giorno come nel caso della funivia (ma non solo).
E qui mi riallaccio – in linea di principio – a quanto emerso in questi giorni al convegno sul “Geoportale della cultura alimentare e i sapori biellesi” svoltosi a Città Studi in cui, sostanzialmente, si è detto che il futuro della nostra terra deve essere la continuazione del passato a patto di non impoverire il patrimonio e la cultura locale. Per fare questo occorrono tanti ingredienti, il lavorare insieme, fare Rete, ma occorrono anche visione, coraggio decisionale.
Biella, definita da alcuni esperti del settore “meta turistica d’eccellenza” ha mai avuto una classe dirigente in grado di guidare il cambiamento, di cambiare rotta in corso d’opera, di vedere al di là della propria cadrega e degli stereotipi che ci portiamo dietro da secoli? La risposta sta nella situazione attuale della città, del territorio e delle sue tante occasioni perse nel corso dei decenni. In ogni caso se ci sono dei nomi da fare, tra questi “ politici illuminati”, li faremo prossimamente, senza problemi, a patto di trovarli…
Nel frattempo, mentre il mondo cambia, non sempre in meglio, la pandemia arretra, ma non si arrende, tutto costa di più ma non è solo colpa della guerra in Ucraina, a Biella c’è una certezza più unica che rara che ci rassicura. Al consiglio comunale di Biella, infatti, si parlerà ancora una volta della funicolare, del suo malfunzionamento attuale, dei perché e dei per come si è giunti a tale situazione, della colpe, incrociate, tra colori diversi di amministrazione e via discorrendo, certi di arrivare a fine serata contenti di aver fatto tutti il proprio dovere, di maggioranza e di opposizione…
Ed allora come non fare propria la canzone di Daniele Silvestri, Salirò (a proposito di funicolare e di funivie…): “Salirò, saliro’…e invece più giù di così non si poteva andare… per riprendermi, per riprenderti, ci vuole un argano a motore…” Ecco appunto…
Luigi Apicella
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Sergio cocciolone
13 Maggio 2022 at 20:56
Apicella Luigi sempre il nr 1 politicamente parlando. Sindaco forever.
Discorsi e critiche giuste. Per il mio punto di vista in questi ultimi anni la città di Biella è una delle più brutte città in Piemonte.