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«Non affitto casa mia a una marocchina»

Esplode tutta la rabbia di Mariam, italiana da sempre

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non affitto casa mia a una marocchina

«Non affitto casa mia a una marocchina. Piuttosto la do ad un poliziotto». Si è sentita rispondere così, Mariam Abou Eisa, 26 anni, cittadina italiana nata da genitori egiziani, che da quarant’anni vivono tra Biella e Ponderano con tanto di cittadinanza tricolore.

La ragazza è dipendente con un contratto a tempo indeterminato in un grande supermercato del territorio. E racconta: «Mai avrei pensato di sentire una cosa simile nel 2024. Eppure è successo e ci sono rimasta molto male. Da una donna, forse anche lei emigrata tanti anni fa nel nord Italia, non mi sarei aspettata un comportamento simile verso una ragazza che cerca una casa per rendersi indipendente».

«Non affitto casa mia a una marocchina»

«I fatti sono semplici. Il contratto d’affitto con la proprietaria di casa l’aveva portato avanti un’agenzia immobiliare – prosegue -. Visito l’alloggio, chiedo il prezzo e mi convinco che si tratti di un buon affare. Avevo fornito l’ultima busta paga e corrisposto la prima rata di anticipo come caparra. Quando la proprietaria ha realizzato che sono di origini straniere, ha dato questa risposta… Una vera doccia fredda, che mi ha ferito profondamente perché ingiusta verso di me e ogni persona perbene che lavora e rispetta le regole e le leggi».

«Inoltre trovo grave etichettare una persona di origine nordafricana come marocchina attribuendo a questa parola un significato dispregiativo – conclude -. Tutti conoscono la mia famiglia. Biella è casa mia. Sono e siamo italiani. E nessuno dovrebbe trattarci così».

«Mia sorella è pacata, educata, ben voluta. Quando mi ha raccontato questa storia non ci potevo credere e sono saltato in aria dalla sedia per la rabbia – racconta il fratello -. A Milano, Torino o in un’altra grande città, forse, avrei capito certi comportamenti, comunque sbagliatissimi. Ma davvero a Biella siamo ancora a questo punto? Ovviamente non è la prima volta che capita. Non vogliamo criminalizzare una persona anziana e forse vittima di pregiudizi e di preconcetti, per non dire razzista…».

«L’agente immobiliare era molto dispiaciuto e, senza motivo, si è pure scusato per quanto detto dalla signora – aggiunge il giovane -. Abbiamo deciso di mettere la faccia su questa storia per aiutare tutti a crescere, imparando che le persone vanno giudicate per quello che sono e valgono davvero e non per il colore della pelle o la nazionalità. Dobbiamo ancora spiegare che esistono persone perbene, cittadini modello, a prescindere dalla nazionalità…».

«Tutto vero, purtroppo. E non è certo l’unico caso. Basta chiedere a qualsiasi agente e agenzia immobiliare per scoprire che di queste situazioni se ne verificano tantissime», racconta il titolare dell’agenzia, che ovviamente vuole mantenere l’anonimato.LEGGI ANCHE: Inquilino non paga l’affitto da due anni, lite con il proprietario

Paolo La Bua

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