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“Noi insegnanti, capro espiatorio dei mali della società”

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La lettera di solidarietà di un gruppo di docenti biellesi all’insegnante di sostegno finita sulla graticola dopo il caso del bambino autistico.

Egregio Direttore,

siamo un gruppo di insegnanti sia curricolari sia di sostegno del Biellese che ritengono di dover far sentire la propria “ragionevole” voce.

 

Il mondo della scuola, non solo biellese, sta riflettendo ed elaborando la frustrazione e l’indignazione in seguito alle notizie apparse sui giornali e sui blog dell’autismo riguardante l’increscioso evento accaduto in una scuola di Vigliano.

 

A differenza di questi articoli, non vogliamo colpevolizzare nessuno; desideriamo solo che gli eventi siano percepiti nel modo più equilibrato possibile. Prima di prendere posizioni estreme e giudicare, bisognerebbe avere tutte le informazioni e una visione globale dell’evento. Sicuramente non bisogna lasciare sola la famiglia, ma nemmeno un insegnante che ha sempre lavorato con passione e professionalità.

 

Spesso il docente è un polo catalizzatore di tutte le emozioni esibite dai suoi studenti e deve cercare di gestirle ed usarle per creare un clima favorevole all’apprendimento. E’ un equilibrista che cammina su una corda sospesa nel vuoto e deve trovare un giusto equilibrio tra forze contrastanti che rischiano di farlo cadere. Quando questo accade è di solito lasciato solo, colpevolizzato dai genitori degli allievi, spesso loro stessi incapaci di gestire le proprie vicende emotive e quelle dei loro figli.

 

Quello che ci indigna è che nessuno abbia pensato che la versione apparsa sui media sia solo un punto di vista soggettivo di ciò che è accaduto. Prima di scagliarsi sempre contro gli insegnanti e la scuola, sarebbe opportuno ascoltare anche gli altri punti di vista. Al momento il silenzio di una parte è dovuta alla delicatezza della situazione; chi ingiuria e fa del finto buonismo fa più ‘audience’ e smuove di più gli animi di chi tace e riflette prima di esprimere un suo parere.

 

Ormai gli insegnanti fungono da capro espiatorio dei molti mali della nostra società, privati del riconoscimento di un ruolo sociale importante col rischio di perdere la propria autostima e la propria dignità professionale. Pur avendo valide competenze e valenze psicologiche, il docente di sostegno NON è un medico, uno psicologo o uno psicoterapeuta, ma un insegnante.

 

Nel caso specifico la docente di sostegno, tale per scelta e non per ripiego, morsa in volto dall’allievo, nel corso dei suoi vent’anni di esperienza professionale, è stata apprezzata da tutti i colleghi, dai dirigenti scolastici, ma soprattutto dai suoi allievi e dalle famiglie!

 

Docenti di sostegno: Arietti Laura, Bertucci Marisa, Cimma Elena, Federico Fumero, Flaccavento Paola, Garnero Sara, Grasso Santo, Panato Vittoria, Pollono Andrea, Ramella Valet Marco, Ruvolo Davide, Silvia Solei, Zegna Elena.

Tecnologia: Montà Aldo, Ramella Antonietta.

Musica e Docenti di strumento: De Marchi Leonardo, Querciotti Chiara, Rebuffa Davide, Tosin Giulio, Turone Rosanna.

Matematica: Bozzonetti Paola, Cassardo Vittoria, Cattaneo Paola, Crucitti Andrea, Mosca Simona, Pertel Glauco, Rossi Nadia, Russo Salvatore.

Lettere: Cancian Barbara, Hary Maura, Lesca Anna, Marchesi Ruggero, Perandin Simonetta, Rossi Elisa, Urbano Nicoletta.

Arte e immagine: Conti Pietro, Jahudka Maria Rosa, Prina Cerai Gianna.

Lingue straniere: Bertone Barbara, Biondi Alexia, Casazza Claudia, Garavoglia Luisa, Rosso Elena.

Educazione fisica: Bertolotto Chiara, Casagranda Adriano. Orso Maria Grazia (insegnante Scuola Infanzia e madre bambino disabile)

 

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