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Niente asilo nido e centri estivi a luglio per i più piccoli. Ecco perchè

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il nido in piazza

BIELLA – Gentile Direttore,

a seguito dell’interrogazione presentata dai Consiglieri del Partito Democratico, che si dicono perplessi rispetto alla non erogazione del servizio di asilo nido (fascia 0-3 anni) nel mese di luglio assimilabile a centro estivo,  mi preme rispondere dettagliatamente e a scanso di equivoci con la seguente argomentazione. 

Per quanto riguarda la valutazione effettuata nel mese di Giugno in merito alla possibilità di attivare opportunità di socializzazione e gioco, ricordiamo che il DPCM 17 Maggio 2020 e le successive Linee guida si rivolgevano a bambini di età superiore ai 3 anni, e quindi non si fornivano indicazioni in merito alla fascia 0/3.

È solo a decorrere dal 15 Giugno, a seguito dell’approvazione del DPCM 11 giugno 2020, in particolare Allegato 8, “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2”, in cui si inserisce per la prima volta la possibilità di attivare questi servizi per la fascia 0/3, che al momento rappresentano le uniche indicazioni operative predisposte per quanto riguarda i servizi educativi della fascia di riferimento.

Tuttavia si è ritenuto procedere comunque con un’indagine di valutazione preventiva presso le famiglie, per comprendere quali potessero essere le necessità nel mese di Luglio, così da procedere con l’eventuale attivazione del suddetto servizio; l’indagine era volta alla rilevazione di quanto potessero essere gli interessati.

Dalle telefonate effettuate le risposte positive da parte delle famiglie risultavano essere:

Nido Rogge 5: 10 richieste di cui 5 risultavano ai dati in possesso all’ufficio non lavoratori (disoccupati sia in dichiarazione isee che in domanda)

Nido Vernato 5:  7 richieste di cui 2 non lavoratori

Nido Pavignano 6: 13 richieste di cui 7 non lavoratori

Nido Chiavazza 5: 12 richieste di cui 7 non lavoratori

Nido Masarone 10: 21 richieste di cui 11 non lavoratori

In TOTALE il servizio poteva essere richiesto ed erogabile al 15% degli utenti del servizio (32 su 210), una media decisamente bassa a fronte di una valutazione costi/benefici per l’Ente, per un numero di bambini, che per necessità improrogabili delle famiglie, avrebbe potuto aderire ai centri estivi privati, usufruendo altresì dei bonus previsti dagli ammortizzatori sociali.

Sulla base delle richieste ipotizzate nell’indagine telefonica poi, il servizio si sarebbe dovuto avviare in due strutture – Pavignano e Masarone – , indirizzando gli utenti di Roggie e Vernato nel Nido di Pavignano (sulla base dei risultati quello con meno utenti) ma alcuni utenti a questo punto avrebbero ulteriormente rinunciato.

È stata nostra cura procedere alla comunicazione telefonica alle famiglie delle motivazioni che sottendevano a tale scelta, accogliendo comunque domande e perplessità emerse e fornendo spiegazioni.

Risorse per la fascia 0-3

Nei mesi scorsi la Regione Piemonte ha approntato la ”Misura straordinaria di sostegno dei servizi educativi 0-6 in ordine all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid 19”, che rappresenta un intervento a supporto del sistema 0-6 anni, avente un duplice obiettivo:

· consentire ai genitori di ricevere un indennizzo per la mancata fruizione della prestazione di cura e custodia;

· sollevare i servizi educativi 0-6 anni dalle difficoltà economiche che il mancato introito delle rette dovute dalle famiglie sta causando.

La misura di sostegno si rivolge:

– nella fascia 0-2 anni alle strutture sia pubbliche che private;

– nella fascia 3-6 anni alle scuole dell’infanzia paritarie e private.

Riguardo la suddetta misura, per quanto concerne la fascia 0-2 (relativa ai nidi), sulla base dei dati forniti mediante rilevazione informatica nello scorso mese di aprile, sono stati assegnati al Comune di Biella complessivi € 110.400,00, che verranno destinati a ciascuna struttura (pubblica o privata), per un importo di € 400,00 a bambino, per il numero di bambini frequentanti al 31/01/2020 dichiarati in occasione della rilevazione regionale.

Per quanto riguarda la gestione dei servizi educativi 0/3 nella nostra città, occorre ricordare che i servizi hanno attivato nella fase Covid, una rete di relazioni con le famiglie fin dai primi momenti di chiusura, attraverso metodologie a distanza, per garantire il massimo di continuità didattica e di interazione educativa. Nelle settimane immediatamente successive sono stati infatti attivati servizi alternativi in maniera innovativa, che sono diventati anche precursori di quanto poi accaduto in altre realtà locali e nazionali:

– Canali Social (Pagina Facebook e profilo Instagram ufficiali) in cui sono stati dapprima pubblicati contenuti dedicati alle famiglie quali letture di storie, proposte educative, brevi filmati, con lo scopo di intrattenimento e supporto. Tale modalità prevedendo però un canale comunicativo unidirezionale non poteva proseguire a lungo in quella formula, in quanto era necessario ristabilire la bidirezionalità della relazione;

– Successivamente dunque e fino al termine del lockdown (e ancora oltre) i contatti con le famiglie e con i bambini sono stati mantenuti attraverso la realizzazione di incontri virtuali tramite piattaforma Zoom, che ci hanno permesso di recuperare pienamente il rapporto con le famiglie così supportate, in un periodo complesso, nel loro stare con i bambini e non più solamente fruitrici di un fare seguendo tutorial e video di intrattenimento;

– Ovviamente la relazione tramite videoterminale rischiava di essere sterile, e di indebolirsi a lungo termine, ragione per cui non appena ci è stato possibile dalla normativa, gli incontri con bambini e famiglie, da virtuali sono diventati reali e concreti: ad oggi più volte alla settimana le educatrici, attraverso il progetto “Nidoingiro”, incontrano le famiglie presso i parchi cittadini, condividendo esperienze educative all’aperto e costruendo insieme una cultura dell’infanzia, recuperando e dando forza al vero valore educativo del servizio e alla responsabilità condivisa dell’educazione dei bambini;

In tutto questo periodo inedito per l’umanità, “i nostri bambini sono dunque stati contattatati, pensati, amati e le famiglie accompagnate, consigliate e accolte” nelle forme che ci erano consentite.

Sottolineiamo, pur non ritenendola la parte fondamentale, che il pagamento di qualsiasi servizio da parte delle famiglie, è stato sospeso dal mese di Marzo 2020.

Tanto dovevamo.

Gabriella Bessone

                                            Assessore all’Istruzione

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