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Niccolò Mello, innamorato dello sport in finale a Milano

In occasione della settima edizione della rassegna “Offside Film Festival”

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Niccolò Mello, innamorato dello sport in finale a Milano. È arrivato all’atto conclusivo di “Offside Film Festival 2024”, giunto alla settima edizione, che si tiene ogni anno alla Fabbrica del Vapore a Milano. In lizza autori e stampa calcistica nazionale e online per articoli calcistici usciti nel 2024.

Tra questi anche il 42enne biellese, giornalista e scrittore. Presente con l’articolo “Tutte le partite di Lionel Messi ai Mondiali”.

Niccolò Mello, innamorato dello sport in finale a Milano

Essere in lizza per questo premio è il riconoscimento a una carriera iniziata con il vero primo amore: lo sport. E non solo il calcio. Nei suoi libri ha parlato molto di personaggi non necessariamente famosi. Cosa cerca negli sportivi?

Quando parlo di sportivi cerco soprattutto di raccontare le loro storie. Di vita e non solo di sport. Le storie prescindono dai risultati che uno sportivo raggiunge. La difficoltà maggiore rimane quella di raccontare cose realmente successe e per questo è fondamentale affidarsi a fonti sicure, perché il rischio di romanzare è sempre dietro l’angolo. Ad esempio, un caso che ancora induce all’errore diversi autori e storici anche autorevoli, è quello del calciatore austriaco Matthias Sindelar. Per anni è stato considerato un eroe nella lotta al nazifascismo e sono fiorite leggende su di lui, sulla compagna, che si pensava un’italiana di origine ebraica, sulla morte. Approfondite ricerche hanno permesso però di capire che la realtà era diversa. Sindelar non era un nazista, ma nemmeno l’eroe romantico da molti sognato. Era semplicemente un uomo figlio del suo tempo, che ha anche sfruttato il momento per i suoi interessi. Come quando acquistò a prezzo di saldo il bar dell’ebreo Leopold Drill, deportato nel campo di concentramento di Theresienstadt.

Quali di questi personaggi l’hanno colpita di più?

Una storia di speranza, che fa capire come sia importante ragionare per persone e non per popoli, è quella del portiere Bernd Trautmann. Soldato tedesco durante la Seconda guerra mondiale, catturato dagli inglesi e trasferito in un campo di prigionia nel Lancashire. Nelle partite tra prigionieri, un allenatore di una squadra locale, il St Helens, si accorse di lui e terminata la guerra lo convinse a restare. La gente, ovviamente, lo odiava. Ma Trautmann seppe resistere. Dimostrò di essere un grande portiere, conquistò la fiducia degli inglesi un poco alla volta. Cambiò il suo nome da Bernd al più inglese Bert e passò al Manchester City. Quando nel 1956 vinse la FA Cup, rimanendo stoicamente in campo con cinque vertebre del collo rotte dopo uno scontro, divenne un mito popolare. Di lui scrivo in uno dei miei libri “Salvate il soldato pallone”. Mi piace citare anche il Lobo Jorge Carrascosa, capitano designato dell’Argentina ai Mondiali 1978, che rifiutò la convocazione per protesta contro il regime di Jorge Videla.

Lo sport è ancora in grado di veicolare valori fondamentali?

Forse non ci sono oggi nel mondo figure di sportivi capaci di salire sulle barricate per protestare contro lo status quo. Figure come Muhammad Alì o come John Carlos e Tommy Smith, che alle Olimpiadi di Messico ‘68 levarono il pugno al cielo a sostegno dei diritti civili delle persone di colore. Ognuno, come dicevo prima, è figlio del suo tempo. Però credo vi siano ancora atleti capaci di portare avanti alcune battaglie sociali. Pensiamo al campione di Formula Uno Lewis Hamilton e alle sue dimostrazioni per la tutela degli oceani e dell’ambiente.

Progetti per i prossimi libri?

Nel 2025 uscirà, sempre con Bradipolibri, un libro dedicato all’Argentina. Si chiamerà “Sull’Argentina non tramonta mai il sole”. Racconterà storie particolari, dalla nipote di “Che” Guevara ai podisti della Corsa di Miguel organizzata ogni anno per ricordare i desaparecidos. Parlerà però anche di sport con interviste inedite a sportivi ed ex calciatori famosi, con aneddoti mai raccontati su figure iconiche come Diego Maradona e Lionel Messi.
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