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Nel forno crematorio hanno bruciato la morale nel nome del dio denaro

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“Chissà se le ceneri che ho in casa sono del mio bambino”. Mi ha inciso nel profondo, come una rasoiata sul petto, lo struggente commento sui social di questa mamma che ha fatto cremare il suo bimbo nel forno crematorio di Biella. Non a caso scrivo di “forno crematorio” e non di “tempio crematorio” perché le parole hanno un significato. Il “tempio crematorio” è il luogo nel quale biellesi e non hanno erroneamente pensato di accompagnare nel loro ultimo viaggio terreno un loro caro, un parente, un amico una parte di loro insomma che avrebbero conservato per sempre con se in un’urna, parlandogli o confidandosi ancora e chiedendo loro conforto, quando necessario ( io da tre anni parlo al mio babbo che riposa sul mio camino ).

Il “forno crematorio” di Viale dei Tigli, stando alle prove e ai video difficilmente confutabili in mano alla procura di Biella, è invece quel set da film horror sul quale la società biellese di gestione Socrebi sembra aver immolato il senso morale nel nome del dio denaro, pare bruciando insieme più corpi e gettando gli “amabili resti” nell’immondizia come nelle fosse comuni in tempo di crimini di guerra.

Orrore, se tutto vero non ci sono altre parole per descrivere questa decadenza disumana e la prima uscita pubblica di uno dei titolari dell’impresa funebre certo non aiutano e tantomeno consolano le decine di famiglie coinvolte e sconvolte dalla vicenda: “E’ tutta una sceneggiata“, pare aver dichiarato a forno ancora caldo, mentre mi sarei aspettato almeno le prime scuse un vedrete che vi darò delle spiegazioni, mi cospargerò il capo proprio con quelle ceneri a voi care, vi dimostrerò che in quegli scatoloni tra i rifiuti con resti umani e ossa troverete anche ciò che ho smarrito dietro il portafoglio: il cuore.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Lorena spinardi

    29 Ottobre 2018 at 18:18

    La mia mamma e morta il 25gennaio vorrei sapere cosa posso fare grazie

  2. Pierangela

    29 Ottobre 2018 at 18:24

    Sono dei mostri, che il maledetto denaro affoghi con loro che non hanno avuto pietà dei nostri cari, ma io mi chiedo ora quando prego sulla lapide di mia mamma “come ti hanno trattato, saranno le tue ceneri” mi sembra di vivere in un film horror. Che siano maledetti, lui è i suoi complici

  3. paolo ziletti

    29 Ottobre 2018 at 20:44

    SEMPLICEMENTE UNA PAROLA (SCHIFOSI)

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