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Michelangelo Pistoletto, niente premio Nobel per la pace
«Non ho vinto? L’importante è che vinca la pace»
Michelangelo Pistoletto, niente premio Nobel per la pace. Venerdì scorso, alle 11 precise, il delegato del comitato ha annunciato che il riconoscimento va a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione a Maduro in Venezuela.
Ma fin dalle dai primi minuti Pistoletto non si mostra deluso, non si dice sconfitto: “A me interessa solo la pace, non il premio o la politica. Oggi per me è il primo giorno della pace mondiale. Facciamo che i bambini morti di fame a Gaza non siano morti invano, ma per far vivere i bambini del futuro nel Terzo Paradiso. Ci sono state lettere di sostegno spontanee alla mia candidatura e io ringrazio tutti e soprattutto la Fondazione Gorbachev che mi ha candidato”.
Michelangelo Pistoletto, niente premio Nobel per la pace
Dopo l’annuncio di febbraio, il sentimento maggiore che ha accompagnato questi mesi, dice il direttore di Cittadellarte, Paolo Naldini, “è stato il grande impegno sul lavoro. In programmi e progetti che ci portano dalla biennale di Venezia, alle due Coree, nella zona demilitarizzata, a operare con il simbolo del Terzo Paradiso. In un luogo che ancora presenta un profondo conflitto. E al Cairo, di fianco alle piramidi di Giza, simbolo universale della civiltà umana, che congiunge terreno e celeste. Per portare il simbolo di pace preventiva che congiunge gli opposti come il Terzo Paradiso”.
E l’impegno è stato motivato certamente dalla candidatura, che prima ancora del premio stesso, rappresenta un traguardo per l’arte. “C’è una grande soddisfazione, perché i giurati hanno per la prima volta nominato un artista visivo per la pace. E questo per noi ha significato un traguardo importante, avendo aperto la strada nella Storia. Non si tratta solo di un riconoscimento nell’ambito artistico ma nell’intero sistema sociale e politico, in cui l’arte è riconosciuta come un agente di pace. A Ginevra campeggia il simbolo del Terzo Paradiso, una bussola per i delegati di tutto il mondo che li esorta a dialogare con gli altri. Rispettando il nemico dialogandoci nella dignità e nel rispetto. Oggi la candidatura di Pistoletto offre al sistema politico globale un orientamento che non era mai avvenuto prima, dove l’arte regala una prospettiva di pace alla società”.
I complimenti
E non sono mancati i complimenti alla vincitrice Maria Corina Machado da parte di Naldini. “Mi auguro e auguro al suo paese che questo riconoscimento dia forza per lavorare sugli equilibri tra le ragioni a sostegno dei valori di libertà. E che possa trovare spazio nel suo paese dove il governo ha esercitato delle forze di un potere problematico”. E continua il suo discorso finalizzato alla pace. “Tra le due opposte visioni che contrappongono Machado e il presidente noi vediamo lo spazio di riconciliazione. In cui la pace trova casa e vi abita, un fertile elemento per far generare pace in Venezuela”.
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Giovanni Sella
19 Ottobre 2025 at 18:47
Francamente, con tutto il rispetto per Pistoletto, è stato meglio assegnare il premio ad una donna forte e combattiva come Maria Corina Machado che ha fatto della lotta al regime la sua ragione di vita. Per la libertà e per la pace, contro le tirannie e i regimi che purtroppo ancora rovinano il Mondo.
Arnoldo
20 Ottobre 2025 at 21:32
la pace è arrivata perché milioni di persone sono scese in tutte le piazze persone di qualsiasi colore politico e questo a smosso i governi di tutte le nazioni compreso il nostro governo accusato di eccidio per aiuto in armi ad israele