Attualità
Mense scolastiche con doppio turno
BIELLA – Il comune di Biella attende e vuole arrivare pronta all’appuntamento del 14 settembre, giorno in cui è programmato il ritorno degli studenti tra i banchi.
Dopo l’esperienza della pandemia, anche le scuole biellesi aspettano di sapere come si dovranno svolgere le lezioni in aula, ma secondo le ultime analisi delle linee guida l’assessore all’Istruzione Gabriella Bessone è fiduciosa: «Secondo le attuali prescrizioni mi sento di confermare che l’anno partirà regolarmente per tutti gli studenti di Biella. Ogni classe avrà i suoi locali e salvo qualche possibile variazione a livello di logistica si va verso un ritorno alla normalità». Nel rispetto dei protocolli anti-Covid al momento i locali, salvo qualche adeguamento, sono idonei alla ripartenza.
Il tema ad oggi più delicato riguarda il capitolo locali mensa. La necessità di garantire il distanziamento sociale fa presupporre il bisogno di avviare praticamente in tutte le Primarie e Secondarie di Primo grado il doppio turno. In totale i pasti giornalieri preparati dal centro cottura dato in gestione dalla Città di Biella sono 1760. L’unica scuola che ad oggi non ha i locali mensa sufficienti risulta la scuola San Francesco, dove l’amministrazione sta valutando la ricerca di un locale esterno all’istituto. Per quanto concerne la scuola XXV Aprile di Chiavazza saranno destinati due locali integrativi a uso mensa, mentre per la scuola De Amicis si prospetta l’uso della palestra. «Gli altri istituti presentano criticità facilmente risolvibili con qualche accorgimento – spiega l’assessore Gabriella Bessone -, lavori che potremo svolgere grazie ai 160 mila euro dei fondi strutturali europei PON, che non serviranno invece per i nuovi banchi annunciati dal Miur».
A fronte dell’ipotesi doppio turno in mensa, il Comune dovrà trovare un magazzino dove stoccare circa 700 sedie che saranno inutilizzate. Per le mense esiste un eventuale piano B: «Si lavora sul doppio turno, anche se comporterà per la dirigenza un lavoro certosino nel far quadrare gli orari delle lezioni – spiega l’assessore -, ma su indicazione di fiduciari e insegnanti abbiamo chiesto un parere all’Asl, che stiamo attendendo, sull’eventualità di fornire i pasti direttamente in classe. Un’ipotesi che però comporterebbe spese ulteriori di scodellamento e sanificazione per l’amministrazione».
Se al momento le linee guida sembrano tema affrontabile, l’eredità più complessa lasciata dal lockdown per via del diffondersi del Coronavirus è quello legato al blocco dei cantieri dell’edilizia scolastica che sta comportando qualche ritardo. E’ il caso principalmente della scuola Secondaria di primo grado Marconi: «Siamo fiduciosi di far tornare tutti in aula al 14 settembre – auspica l’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà -, ma in caso di ritardo nella consegna di tutte le classi siamo pronti a una soluzione provvisoria alternativa. Per qualche classe potremmo immaginare di utilizzare la ludoteca o altri edifici su cui stiamo facendo delle riflessioni. Ma per un tempo davvero limitato».
Per quanto concerne l’asilo Don Sturzo il nuovo anno partirà ancora nei locali del Villaggio La Marmora: «Sarà questione di due mesi – specifica l’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà -, in quanto abbiamo previsto un ulteriore investimento sulla Don Sturzo di circa 50 mila euro per cappotto esterno e adeguamenti sismici con il lavoro atteso tra settembre e ottobre».
L’altro grande cantiere, alla Gromo Cridis, garantirà invece la concomitanza dei lavori con il rientro tra i banchi.
L’assessore all’Istruzione Gabriella Bessone coglie l’occasione per ringraziare le dirigenze scolastiche cittadine: “Non appena sarà definitivo il quadro mense alle famiglie verranno comunicati i nuovi orari scolastici, ma in vista del 14 settembre saremo pronti: un grazie va davvero a tutte e tre gli istituti comprensivi perché nella difficoltà si sta facendo un grande lavoro di squadra per raggiungere le migliori soluzioni e garantire il servizio a tutti i cittadini”.
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