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Medici di famiglia, sempre più emergenza: sono 96 al posto di 128

Parla il dottor Sergio Di Bella: “A fine anno la situazione sarà anche peggiore”.

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Medici di famiglia, sempre più emergenza: sono 96 al posto di 128

Medici di famiglia, sempre più emergenza: sono 96 al posto di 128.

Medici di famiglia, sempre più emergenza: sono 96 al posto di 128

«Un mese di attesa per essere ricevuti dal proprio medico di famiglia sicuramente è un lasso di tempo significativo, su questo non c’è dubbio. Tuttavia ci sono delle dinamiche dietro a queste attese prolungate che andrebbero spiegate».

Non ha perplessità il dottor Sergio Di Bella, medico di base a Gaglianico e rappresentante della Fimmg, il sindacato di categoria, quando commenta la notizia, uscita nell’edizione scorsa del nostro giornale, nella quale un lettore segnalava di aver ricevuto dal proprio medico di famiglia un appuntamento a distanza di un mese dalla richiesta.

Tempi lunghi anche per la prudenza dei medici

«Analizzando nel dettaglio la segnalazione va specificato che la dottoressa in questione – spiega Di Bella – in poco più di un mese ha preso in carico oltre 1200 pazienti di cui non conosce il vissuto (è entrata in servizio il primo di febbraio). Umanamente e professionalmente è tenuta a ricostruire la storia medica di ognuno di loro: comprendere e capire di che tipo di cure necessitano.

Anche “solo” il prescrivere un nuovo farmaco, se non si conosce la storia medica di un utente, diventa un caso che va analizzato nella sua interezza e questo, ovviamente, richiede del tempo”.

“Un medico a “regime”, passatemi il termine, dedica in media 10-20 minuti a persona. È facilmente comprensibile che non sapendo nulla del paziente la dottoressa si riservi il tempo di cui necessita per accertare tutta una serie di questioni prima di prendere una decisione e questo inevitabilmente dilata i tempi di attesa.

Anche la tecnologia, che sicuramente velocizza alcuni processi, nel caso di un nuovo arrivato serve meno. Prima di prescrivere qualsiasi cosa e inviare una mail con una ricetta o un’impegnativa vi è la necessità di capire il perché la persona in questione ne ha bisogno».

Scelte politiche fatte senza pensare ai territori

«Questa situazione – prosegue il dottore – caratterizzata da pochi medici che entrano in servizio e vengono scelti in massa da una enorme quantità di nuovi pazienti, per quanto spiacevole è figlia di una serie di problematiche che partono da decisioni politiche a livello nazionale che non hanno tenuto conto delle necessità dei territori.

Come Fimmg già nel 2017 avevamo fatto uno studio in Piemonte che attraverso delle proiezioni delineava quelle che sarebbero stati gli scenari futuri che purtroppo si stanno concretizzando”.

“Il calcolo per il fabbisogno ottimale stima una media di 1.200 pazienti per medico curante, nel Biellese dovrebbero esserci 126/128 dottori. Ad oggi sono 96. Questo vuol dire che alcuni dottori hanno fino a 1600/1800 pazienti, un sovraccarico di lavoro che si ripercuote ovviamente sul “servizio”.

Il Biellese come provincia, inoltre, ha una delle età medie più alte d’Italia, in termini di pazienti vuol dire che il 50% di loro ha più di 65 anni e il 25/30 % più di 75. Va da sé che più alta è l’età e maggiore è la necessità di cure». LEGGI ANCHE: Emergenza 118: sette ambulanze, ma c’è carenza di medici e infermieri

Biella è meno scoperta ma presto problemi nei paesi

«Il fattore più preoccupante, considerate queste premesse, è che una malattia o un pensionamento di un medico possono modificare in maniera significativa questo precario equilibrio. Solo sei mesi fa Biella era drammaticamente scoperta, ora la situazione è migliorata.

Il problema però si sposterà a breve in altre zone della provincia – conclude Di Bella – dove a fine 2025 si prevedono 9 pensionamenti a fronte di 4/5 nuovi “ingressi”.

“A livello nazionale non è mai stato calcolato il reale fabbisogno dei territori. Oggi viviamo una situazione di carenza importante, ma con l’apertura del numero chiuso per accedere ai corsi universitari da qui a dieci anni, con ogni probabilità, si creerà una situazione opposta con un esubero di dottori».

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