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Manovra da 55 miliardi: le misure per far ripartire l’Italia

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ROMA – Sarà pubblicato già oggi, giovedì 14 maggio, in Gazzetta ufficiale. Ma già ieri sera il Governo ne ha dato una sostanziosa anticipazione. Parliamo del cosiddetto Decreto Rilancio, il provvedimento ormai atteso da diverse settimane volto a fornire le risorse necessarie per il sostegno a tutto tondo di un Paese in grave difficoltà dopo ormai due mesi e mezzo di emergenza Coronavirus.

Il primo a prendere parola è stato naturalmente il Presidente del Consiglio.

Un provvedimento da ben 250 articoli, un testo complesso, lungo, ma parliamo di 55 miliardi, pari a ben due leggi di Bilancio, due manovre. Un lavoro incredibile. E non ci abbiamo messo un minuto di più rispetto a quanto era necessario, sapevamo che ogni ora di lavoro pesava perché il Paese era in attesa di questo Decreto. La parola ora passerà al Parlamento e questo testo potrà anche essere migliorato.

Tanti gli uomini e le donne in sofferenza, persone rimaste senza un reddito, commercianti che rischiano di chiudere la loro attività, imprenditori che non sanno come continuare. Bene, qui poniamo le basi perché dopo la ripartenza possa già esserci anche una ripresa.

Soprattutto per i lavoratori abbiamo previsto misure cospicue, pari a ben 25.6 miliardi di euro: ci sono le risorse per rafforzare la cassa integrazione e il bonus autonomi.

E’ vero ci sono stati ritardi per la cassa integrazione (finora pagato l’85%), una procedura di per sè farraginosa, concepita in contesti ordinari, ci abbiamo lavorato molto perché le regioni si sono rese disponibili a lavorare con spirito di collaborazione e ora la procedura è stata snellita.

Per gli autonomi, un settore in sofferenza, prevediamo 600 euro subito questa volta, perché semplicemente saranno erogati a chi ne ha già beneficiato, già dalle prossime ore, quando il provvedimento sarà in Gazzetta Ufficiale. E ci riserviamo con una seconda tranche di erogare un ristoro sino a 1000 euro.

Previsti anche 15, quasi 16 miliardi per le imprese in varie forme.

Per le più piccole ci saranno anche indennizzi a fondo perduto, poi incentivi per le medie e forme di ricapitalizzazione per le più grandi.

Tagliamo 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato con lo stop alla rata Irap di giugno.

Via la prima rata dell’Imu per alberghi e stabilimenti balneari.

Previsti anche sconti fiscali per ristoranti e teatri e per tutti quegli esercizi che devono adattare i loro locali alle normative anti Covid.

Rinviamo poi tutte le ritenute iva e i contributi previdenziali Inail: tutti gli accertamenti e le cartelle esattoriali a settembre. Fino al 60% degli affitti dei locali di questi mesi saranno inoltre recuperati.

Sblocchiamo inoltre miliardi di crediti con la Pubblica amministrazione.

Per le famiglie: introduciamo un reddito d’emergenza per due mesi, da 400 fino a 800 euro per nuclei con Isee fino a 15mila euro.

Poi, bonus baby sitting rinnovato, per chi non l’ha usato sarà addirittura raddoppiato (da 600 a 1200 euro), e si potrà usare anche per i centri estivi.
Rinnoviamo inoltre i congedi parentali nel settore privato fino a 30 giorni.

Disabili, particolare attenzione: aumentiamo il fondo per le non autosufficienze di 90 milioni per il 2020 (20 specifici per progetti di vita indipendente), incrementiamo il fondo per l’assistenza alle disabilità gravi senza sostegno famigliare (+20 milioni per il 2020) e istituiamo un fondo di sostegno per strutture semi-residenziali per disabili.

Settore edilizio: super bonus per la casa, ovvero tutti quanti potranno ristrutturare le loro abitazioni.

Per la Sanità abbiamo previsto 3 miliardi e 250 milioni in più.

Anche la scuola al centro del provvedimento: 1 miliardo e 450 milioni in due anni per programmare innanzitutto un rientro a settembre in sicurezza, per la digitalizzazione, per consentire un esame di maturità in presenza e poi per la stabilizzazione del corpo docente, con 16mila nuovi posti (a regime avremo 78mila nuovi insegnanti di ruolo).

Un altro miliardo e 400 milioni di euro per rafforzare il sistema universitario e la ricerca: con 4mila nuovi ricercatori, contiamo anche nel rientro di tanti giovani dall’estero.

Turismo. Ci sarà un buono vacanze 2020 fino a un massimo di 500 euro in alberghi e strutture, per tutte le famiglie con isee sotto i 40mila euro. Abbonata anche la prima rata imu per alberghi e stabilimenti balneari. Infine un fondo strategico per il Turismo da 150 milioni con cui fare tante iniziative.

Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico senza pagare la tosap grazie a un accordo con l’Anci.

Cultura e arte: per gli artisti iscritti con almeno 7 giorni di contributi avranno un’indennità di 600 euro per aprile e maggio.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri

Oltre al rifinanziamento della cassa integrazione, aiutiamo le famiglie con un sostegno non solo per babysitting, ma anche per i centri estivi.

Riguardo alle imprese, dopo il decreto Cura Italia questa è la fase di ristoro, dell’attenzione verso le imprese più piccole, del sostegno per affitti e bollette, oltre a un impegno senza precedenti per la ricapitalizzazione di medie e grandi imprese.

Da non dimenticare anche il sostegno con investimenti green, con una deduzione del 120% delle spese per l’ecobonus e la messa in sicurezza sismica. E ancora previste risorse per 2 miliardi di euro per le strutture ricettive che devono adeguarsi alle normative anti Covid.

Il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli

Questo provvedimento è un mosaico che tiene conto di imprese e lavoratori, ringrazio ministro Catalfo (Politiche sociali) per il gran lavoro sulla cassa integrazione, che agevola lavoratori e imprese.

Quanto agli indennizzi diretti, un pezzo del provvedimento ripropone il bonus di 600 euro per una mensilità per la medesima platea del Cura Italia, ma lo amplia per una terza mensilità per una platea di persone ancor più colpite, quindi con ben 4.5 miliardi di investimento ulteriore.

Altri 6 miliardi per le imprese (da 0 a 5 milioni di fatturato) con un calo del fatturato di almeno il 33% (praticamente tutte). Un indennizzo con tetto minimo di 2mila euro per chi aveva un fatturato molto basso, fino agli oltre 40mila euro per imprese che fatturavano fino a 5 milioni.

E poi abrogazione della rata di saldo e dell’acconto Irap per la platea da 0 a 250 milioni di fatturato, incide molto per il Terzo settore e per le piccole realtà quindi.

Oltre ai 600 milioni di euro destinati per abbassamento delle bollette per imprese in molti casi rimaste chiuse.

Ci sono anche gli anticipi dei pagamenti per debiti della Pubblica amministrazione: 12 miliardi erogati immediatamente.

Non solo indennizzo e ristoro però, ma anche prospettiva: ad esempio con l’innalzamento al 110% delle detrazioni per spese per ecobonus e sisma bonus per rilanciare l’edilizia e viver

re in edifici confortevoli dal punto di vista climatico.

Il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova

Una commossa Teresa Bellanova

Si è commossa la ministra Bellanova, parlando della regolarizzazione dei braccianti, tema molto dibattuto sia in seno all’Esecutivo che fuori negli ultimi giorni.

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Il settore agroalimentare oltre ad accedere alle misure orizzontali citate finora ha una dotazione specifica: tutti abbiamo valutato che la filiera della vita che ha dato a noi la possibilità di conservare normalità in questi mesi è strategica e va rafforzata.

Quindi, 1 miliardo e 250 milioni per sostenerla e sostenere i settori più sofferenti: florovivaismo, vino, agriturismi.

Poi previsto un fondo (250 milioni di euro) che sarà gestito con volontariato laico e cattolico per acquistare cibo dalle filiere per le persone indigenti.

E poi un passaggio che mi sta molto a cuore – ha aggiunto la ministra commuovendosi platealmente – Parlo dell’emersione dei rapporti di lavoro: gli invisibili lo saranno di meno, brutalmente sfruttati nelle campagne o nelle false cooperative, potranno accedere a un permesso di soggiorno per lavoro e li aiuteremo a riconquistare dignità e identità. Vince lo stato perché è più forte del caporalato.

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