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Lunedì la protesta dei pendolari

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Lunedì dalle 7 alle 9 i pendolari occuperanno la stazione San Paolo. La loro sarà una protesta simbolica, che non interferirà coi servizi e non bloccherà i passeggeri in partenza, nella speranza che un’azione concreta possa valere più di tutte le parole già spese negli ultimi mesi.

Lunedì 3 Novembre dalle 7 alle 9 i pendolari occuperanno la stazione San Paolo. La loro sarà una protesta simbolica, che non interferirà coi servizi e non bloccherà i passeggeri in partenza, nella speranza che un’azione concreta possa valere più di tutte le parole già spese negli ultimi mesi.

«La situazione è ormai insostenibile, i disservizi non sono più all’ordine del giorno ma del minuto» così Marco Vigliocco, presidente dell’associazione dei pendolari biellesi, motiva la protesta, estendendo l’invito a presenziare anche a politici e amministratori locali e regionali.  Il problema principale per i biellesi è quello delle coincidenze: i pendolari in partenza da Biella che devono salire sul regionale che fa la spola tra Torino e Milano devono per forza cambiare nelle stazioni di Santhià e Novara. Qui i margini sono talmente risicati (si parla di 5 minuti a Santhià e 10 a Novara) che anche il più piccolo ritardo fa spesso saltare la coincidenza, lasciando i biellesi fermi ad aspettare da una parte o dall’altra. A partire dalla metà di dicembre gli orari sulla tratta piemonte-lombarda subiranno dei cambiamenti in previsione dell’Expo 2015: la speranza è che si possa trovare una migliore quadra anche per i treni provenienti da Biella.

I problemi non si limitano agli orari: alcuni treni rischiano di venire soppressi, esistono fasce orarie non coperte, problemi alle biglietterie dove si creano code chilometriche che fanno partire i treni in ritardo o lasciano a piedi i viaggiatori.

«Ai continui disservizi si aggiunge l’assoluta mancanza di risposte da parte degli organi competenti. Le nostre richieste cadono nel vuoto o in risposta vengono fatte promesse poi non mantenute. I problemi sicuramente esistono da Bolzano a Palermo, ma qui a Biella si ha l’impressione di non essere più ascoltati».

Vigliocco cita il caso della virtuosa vicina di casa lombarda, che stanziando dei fondi ha risolto parte delle sue problematiche attraverso la creazione di Trenord. In Piemonte ci sono stati grandi sforzi a Torino e a Cuneo, dove si sta provvedendo all’elettrificazione della linea tra Alba e Bra. «Non per togliere qualcosa alle due cittadine cuneesi, ma né l’una né l’altra sono capoluoghi di provincia: come si può considerarli poli strategici e necessitanti interventi costosi e lasciare nel frattempo Biella abbandonata a se stessa?».

Esiste a livello regionale un organismo consultivo chiamato Osservatorio regionale del trasporto pubblico locale: a Biella ne fanno parte, oltre all’associazione dei pendolari, anche l’amministrazione comunale e quella provinciale. La proposta di Vigliocco di mettere tutti insieme i problemi di Biella sul tavolo è l’ennesima caduta nel vuoto.

Gaia Quaglio

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