Attualità
L’ispettore Silvio Davì in pensione dopo quarant’anni
Una grande e commovente festa quella che si è tenuta mercoledì scorso tra un brindisi, tanti auguri e un saluto: quello dell’Ispettore antincendio dei Vigili del fuoco Silvio Davì, che da mercoledì 31 dicembre sarà collocato in pensione.
“Lascio una vera famiglia”
Visibilmente emozionato, circondato da colleghi, famigliari ed amici, durante il suo discorso finale non è riuscito a trattenere le lacrime: «Lascio – ha detto -, una vera famiglia, vi avrò sempre nel mio cuore. Dopo 40 anni, tolgo questa divisa per indossare quella da nonno».
La carriera
Arruolato come ausiliario nei Vigili del fuoco a maggio del 1979, aveva partecipato alle scuole centrali di Roma Capannelle al corso di tre mesi. In seguito assegnato al Distaccamento di Biella (allora il Comando era a Vercelli) per i successivi 9 mesi, fino al congedo. Subito iscritto nel registro dei Vigili discontinui, veniva richiamato periodicamente in servizio fino a maggio del 1982, per essere poi arruolato come Vigile effettivo.
Dopo il corso di addestramento, veniva destinato alla caserma di Biella nel turno B, svolgendo le mansioni di Vigile e di autista dei mezzi di soccorso. A gennaio del 1995 la promozione a Capo squadra fino al 2013 quando passò Capo reparto e responsabile del turno D. Grazie alla sua esperienza, quattro anni fa venne promosso al ruolo di Ispettore Antincendio con mansioni di responsabile della logistica del Comando VV.F. di Biella, responsabile del parco macchine VV.F., responsabile del magazzino vestiario e responsabile del laboratorio autorespiratori.
Le missioni, sempre in prima linea
Ha partecipato a diverse missioni fuori dalla provincia di Biella. Partendo dall’inondazione di acqua e fango avvenuta a seguito del cedimento degli argini dei bacini di decantazione della miniera di Prestavel, in Val di Stava in provincia di Trento, avvenuto nel luglio del 1985.
Passando alle missioni per allagamenti nell’Alessandrino, nel Genovese e nel Savonese ed altri. Fino ad arrivare alle innumerevoli missioni degli ultimi anni, come ad aprile del 2009 a seguito del terremoto avvenuto all’Aquila in Abruzzo dove vi furono 309 vittime. A seguire il sisma nel 2012 in Emilia Romagna, che contò 27 morti, fino ad arrivare al terremoto dell’Italia Centrale del 2016 e 2017 nella zona di Amatrice con 299 morti, inviato con l’incarico di effettuare sopralluoghi per verifiche strutturali su edifici interessati dal sisma.
Niente regali, ma una raccolta fondi per i familiari dei tre pompieri di Quargnento
Silvio non ha voluto regali di pensionamento, insieme ai colleghi ha raccolto una somma che verrà devoluta ai famigliari dei tre Pompieri morti a novembre a Quargnento, nell’Alessandrino.
Mauro Pollotti
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