Attualità
L’impresa di Ludovico Bizzocchi
Da Torino a Venezia in bicicletta per sostenere la ricerca sul tumore al pancreas
Da Torino a Venezia in bicicletta per sensibilizzare le persone e raccogliere fondi per la ricerca sul tumore al pancreas.
Protagonista il pollonese Ludovico Bizzocchi, 31 anni e una passione per la bicicletta che lo accompagna da quando è un bambino. Divenuto negli anni maestro di mountain bike della Federazione Ciclistica Italiana e guida e accompagnatore cicloturistico della Regione Piemonte, Ludovico nel 2018 fonda una start up a carattere innovativo che si chiama BL.Outdoor Srl che ha la funzione di offrire prodotti servizi e consulenze in ambito outdoor tra cui Skouty, una piattaforma web per prenotare esperienze outdoor con professionisti. Un market place dell’outdoor in pratica.
Ma la passione di Ludovico, è proprio il caso di dirlo, non conosce freni. Oltre a essere oggi una guida e un accompagnatore in bicicletta di qualsiasi tipologia, consulente in ambito cicloturistico, specializzato in tracciatura e mappatura itinerari, partecipa a workshop, seminari, webinair in tutto il territorio nazionale. Ha una docenza a Città Studi per il corso di accompagnatore ciclo-turistico. E non solo.
La passione per la bicicletta gli ha permesso negli anni di conoscere migliaia di persone legate dallo stesso entusiasmo per le due ruote, tra queste Massimo Canonica, ideatore del progetto “Io vado al Massimo bike”.
«Ho conosciuto Massimo nel mondo della bici – commenta Bizzocchi -, e siamo diventati subito amici. Massimo è un paziente oncologico che da 5 anni lotta contro un tumore al pancreas. Mi ha presentato questo progetto insieme a Marcella Legger, anche lei accompagnatrice cicloturistica. La sua idea era quella di pedalare da Torino a Venezia lungo l’A.I.D.A. (acronimo di Alta Italia Da Attraversare). Un percorso di 590 km da fare in 6 giorni che avrebbe fatto tappa a Novara, Milano, Brescia, Verona, Padova fino ad arrivare a Venezia. Ho detto subito di sì. Alla partenza da Torino sabato 21 maggio eravamo circa 70 persone. Siamo arrivati a Venezia il giovedì successivo in una decina».
Fondamentale per la riuscita del progetto è stato il contributo della Fondazione Nadia Valsecchi di Brescia che si occupa da anni di ricerca contro il tumore al pancreas ed è riuscita negli stessi giorni a creare dei seminari di altissimo livello riuscendo a riunire i maggiori esponenti medici e ricercatori italiani.
«Ogni mattina il nostro giro partiva da un centro di ricerca – aggiunge Bizzocchi -. La nostra partenza dava il via a una serie di seminari che si sarebbero svolti nell’arco della mattinata. Scopo del viaggio era sensibilizzare le persone sulla ricerca sul tumore al pancreas e, grazie a questo progetto, siamo riusciti a raccogliere più di 25mila euro interamente devoluti alla fondazione Nadia Valsecchi. L’accoglienza più emozionante è stata sicuramente quella che abbiamo avuto a Brescia, sede della Fondazione».
«E’ stato emozionante vedere che Massimo non solo ci ha seguito lungo tutto il percorso pedalando, anzi, al novantesimo chilometro di una tappa che ne prevedeva 116 totali, mi ha chiesto di aumentare il ritmo e andare a 25/26 km orari, perché la velocità ridotta lo stava annoiando un po’. Non ha mai mollato.
Avevamo un furgone al seguito che ci fungeva da trasporto bagagli e gestione delle emergenze guidato per tutto il tempo da Cristiana, la moglie di Massimo. Anche Matteo, il figlio di Massimo ha pedalato per quasi tutto il percorso. Una bella esperienza anche per loro» conclude Ludovico.
Il progetto è andato a buon fine, ma la raccolta fondi per la ricerca contro il tumore al pancreas continua. Maggiori informazioni si possono trovare sulla pagina Facebook Io Vado al Massimo bike e sul sito internet www.iovadoalmassimobike.it.
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