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L’importante è che alla fine il sogno si realizzi

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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Zona Cesarini o zona Corradino? Andiamo con ordine. Il calcio si sa è una passione nazionale, unisce se gioca l’azzurro della nazionale, divide ancora oggi spesso le tifoserie, in una logica nord sud ancora presente, ma è senza ombra di dubbio un fatto sociale, di tradizione e di costume del nostro Paese. Con tutte le sue contraddizioni.

Oggi mentre scrivo, un altro “azzurro”, quello che rappresenta i colori del Napoli calcio, avrà altri novanta minuti di attesa per celebrare il terzo scudetto e che vedrà una città intera celebrarlo con grande gioia e partecipazione di piazza. E poco importa se lo scudetto tanto atteso – da buon campano moderno 2.0 la scaramanzia l’ho un po’ lasciata da parte – arriverà domani o nella fantomatica zona Cesarini, espressione che in ambito sportivo indica un gol o più in generale qualcosa realizzato all’ultimo minuto, in extremis.

L’importante è che un sogno, alla fine, si possa realizzare, con una città in grado di fare di questo evento sportivo un fatto di unione e perché no anche di business e di visibilità con turisti, appassionati, tifosi che sono arrivati in queste ore in massa sotto il Vesuvio. Una sfida da vincere per Napoli, per tutto quello che questa vittoria rappresenta in termini di riscatto: che non è solo “PIL cittadino” ma è anche quello che in molti hanno definito con l’espressione inglese “feel”, un sentimento di felicità collettiva e contagiosa da sentire, condividere tutti insieme.

Per creare tutto questo, l’amministrazione cittadina, le forze politiche locali, il territorio, il presidente del Napoli calcio De Laurentis tutti insieme hanno dialogato e fatto squadra: il risultato è sotto gli occhi di tutti: tutto esaurito in termini di presenze e prenotazioni sulla costiera amalfitana, anche al mio paese di Tramonti, sull’intero territorio.

Seppur in zona Cesarini, Napoli alla fine ha trovato la sua strada. Ma in un asse ipotetico Sud chiama Nord anche la nostra Biellese calcio si trova ad affrontare i suoi ultimi 90 minuti decisivi per la promozione in serie D, un traguardo che, se raggiunto, potrebbe rappresentare quel primo passo sportivo per rilanciare l’immagine della città da troppo tempo priva di gioie da “ultimo minuto” che solo lo sport può regalare. Comunque vada, ci aspettiamo che anche Biella sappia fare rete con il territorio, le sue società sportive, guardando un po’ oltre il semplice fare “cassa e di conto” per costruire nuove opportunità per la città e per ricostruire quel comune senso di comunità che a volte solo la magia dello sport riesce a creare. Napoli al riguardo insegna.

Usciamo da quella “zona Corradino” (ho un po’ semplificato, per la verità) conosciuta in questi anni fatta di bilanci in ordine ma di zero iniziative, di amministrazione dell’esistente con zero idee per il futuro: alziamo per un attimo lo sguardo dai libri contabili per guardare con un pizzico di creatività ad una città che possa ritornare ad emozionare ed emozionarsi – anche a piccoli passi – tornando a riempire il proprio palasport e il proprio stadio (oggi autentiche cattedrali nel deserto tranne qualche piacevole eccezione) di tifo, passione e partecipazione. A questo proposito un gol in tal senso, in zona Cesarini, sarebbe bellissimo…
Luigi Apicella

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1 Commento

1 Commento

  1. Spillo

    5 Maggio 2023 at 14:32

    Carissimo Luigo, in merito a Biella ti do ragione, ma Corradini ha il DNA solo x portare i bilanci in positivo, in merito al Napoli non sono d’accordo, i festeggiamenti devono essere “civili” in caso contrario la squadra deve essere sqalificata x in prossimi 5 anni, buon festeggiamenti a tutti

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