Attualità
Lettera di un orgoglioso settentrionale
BIELLA – Dopo il ritiro dalla sua breve e fallimentare parentesi politica, l’ex consigliere comunale Giovanni Rinaldi se la prende con il sottoscritto per delle critiche e delle opinioni sull’operato del suo (ex) partito.
Capisco la frustrazione per la recente disfatta elettorale e per essersi visto passare davanti persino dal peggior ministro dell’Istruzione della storia repubblicana, che neanche si ricorda di Biella.
Ma che lui stesso ha la responsabilità di aver candidato e a quanto pare di continuare a sostenere. Capisco anche l’imbarazzo di dover difendere le piroette di un movimento che avrebbe dovuto rivoluzionare e “ripulire” le istituzioni e invece si sta dimostrando peggio della peggiore politica che a quanto pare fingeva di combattere, approvando ora il MES e sconfessando l’intera non-linea del non-partito pur di restare al Governo con l’odiato Partito Democratico, i cui membri che prima insultava ora difende. Infatti, Rinaldi si è scomodato per un mio commento sul Recovery Plan e sulla dotazione finanziaria rivolto in primis al ministro per il Sud Provenzano, del Partito Democratico. Il M5S delle origini sarebbe stato molto più duro di me nei confronti di tale partito. Ah, dimenticavo che ora ci hanno fatto un’alleanza e un governo assieme, gli onesti…
Se a Rinaldi sta bene che dei 209 miliardi del Recovery Fund ne vadano solamente 9 alla sanità, ne prendo atto e voglio sperare che sia solo per difendere l’indifendibile voltafaccia del M5S. Ma a me non sta affatto bene, così come non sta bene che per il Sud ne siano previsti ben 65 di quei miliardi. Non dovevano servire per il post-Covid? Allora perché destinarli in base al numero della popolazione e non al grado in cui la pandemia ha colpito? Forse sono io che mi preoccupo troppo del Biellese e del Piemonte o Rinaldi troppo poco, oppure bisogna pensare che sia una marchetta elettorale? Perché usare i fondi europei per riequilibrare i divari regionali anziché per migliorare il sistema sanitario e recuperare il gap con le altre Nazioni europee ha tanto il sapore di ingiustizia nei confronti del Nord.
A differenza di Rinaldi, io sono sempre qui, a provare a migliorare il territorio; non me ne vado così come se né andato lui anche dal consiglio comunale dopo aver perso malamente. Mi domando, a questo punto, per cosa si batta Rinaldi. Forse per lenire le sue delusioni a colpi di penna, senza rendersi conto che io un ideale e un sogno ce li ho: l’Autonomia, il Federalismo… Mentre di lui nessuno ha compreso bene che progetto abbia se non l’assistenzialismo in salsa 5 Stelle: il che lo fa sembrare un pesce fuor d’acqua. A differenza di Rinaldi, io non ho paura di dirle queste cose, di dirle pubblicamente e anche in faccia.
Perché io ho deciso di spendermi per la città in cui sono nato e per la mia Regione. Ho fatto dei periodi di studio e anche di lavoro all’estero, ma sempre con la volontà di tornare qui, nella mia terra, che amo. Perché io sono un orgoglioso biellese e un orgoglioso piemontese. Invece come mai “l’orgoglioso meridionale” Giovanni Rinaldi ha abbandonato la sua terra per venire proprio qui in Piemonte? Come mai non è tornato in quel meridione che loda tanto? Come mai non beneficia dei trasporti siciliani, della sanità siciliana, delle istituzioni siciliane? Magari, in Sicilia, avrà anche una maggiore fortuna politica. In fondo non ci vuole molto.
Alessio Ercoli
(Un orgoglioso settentrionale)
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S MARCO
21 Dicembre 2020 at 17:58
viaggio di sola andata non si dimentichi di portare con se anche quella dei banchi a rotelle