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Legge sul fine vita: anche il Biellese guarda alla Toscana
Andrea Basso: «Ricordo la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale, le persone facevano la coda per firmare»
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Legge sul fine vita: anche il Biellese guarda alla Toscana. Il cui consiglio regionale toscano ha infatti approvato la legge di iniziativa popolare sul tema, promossa dall’associazione “Luca Coscioni”.
Un testo presentato in tutte le Regioni ma, finora, mai arrivato all’approvazione. Nel 2021, tra i promotori biellesi della raccolta firme per il referendum, poi respinto dalla corte costituzionale, c’erano Giovanna Prato e Andrea Basso, avvocati ed esponenti del PD.
Legge sul fine vita: anche il Biellese guarda alla Toscana
«Quello del fine vita è un tema trasversale. Molto sentito e che tocca uomini e donne di tutte le età, estrazione e orientamenti politici – ricorda Prato, presidente del consiglio comunale a Occhieppo Superiore -. Ai banchetti che raccoglievano firme per il referendum in tanti si sono avvicinati con grande convinzione personale. Spesso sensibilizzati dall’esperienza personale di qualche caro che avevano visto soffrire oltre il consentito».
«La legge approvata in Toscana colma un vuoto legislativo e dà attuazione ai diritti di fine vita stabiliti dalle sentenze della corte costituzionale – aggiunge -. In pratica, disciplina la procedura amministrativa che le Asl toscane dovranno seguire in caso di suicidio assistito. Nel solco dei rigorosi principi stabiliti dalla Consulta. Le indicazioni sono di tipo operativo. La formazione delle commissioni mediche di verifica. I protocolli per l’accertamento dei requisiti sanitari dei richiedenti. E i tempi, certi e rapidi, di risposta alle istanze. E’ una norma di civiltà che dovrebbe porre fine al calvario di quanti, alle sofferenze della malattia, hanno dovuto aggiungere l’umiliazione di un diritto negato da parte di una burocrazia che si fa muro di gomma».
«Non è raro che i malati si siano dovuti rivolgere al Tribunale per far valere il proprio diritto a porre fine alla sofferenza. Che, ricordiamolo, deve avere il carattere dell’intollerabilità, dell’irreversibilità e della dipendenza da terapie vitali – conclude -. Stiamo parlando di casi in cui, con ogni probabilità, anche solo cinquant’anni fa senza le terapie moderne, il paziente sarebbe morto di morte naturale in tempi assai più rapidi».
Una bella notizia
«La Regione Toscana ha approvato la legge sul suicidio assistito, ed è una bella notizia – commenta Basso, consigliere comunale a Biella -. Ricordo molto bene quando in Provincia coordinai la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale. Lìentusiasmo palpabile con cui persone di ogni età e orientamento politico e religioso facevano la coda ai banchetti per firmare. Ho il ricordo di due giovanissimi a Viverone che, delusi di non poter firmare perché minorenni ci chiesero le magliette del referendum e andarono in giro a invitare le persone a firmare».
E ancora aggiunge. «Il successo della raccolta firme, a prescindere dalla dichiarazione di inammissibilità del referendum, fu un segnale di quanto il tema sia sentito. E di ciò si è fatta più volte interprete la Corte Costituzionale, invitando vanamente il Parlamento a voler legiferare in materia. Quella iniziativa, come qualsiasi sul fine vita, scatenò un forte dibattito non solo giuridico, ma soprattutto etico e politico. A mio avviso ignorava un dato fondamentale ed elementare. Autorizzare chi versi in condizioni di salute estreme e non reversibili al suicidio assistito non significa introdurre un obbligo, che sarebbe disumano. Ma riconoscere un diritto a chi soffre così tanto da non considerare più tollerabile la stessa propria vita».
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Mauro
20 Febbraio 2025 at 20:23
è vergognoso che non abbiamo reso ammissibile un referendum che sarebbe sicuramente passato. Ma tanto in Italia non sarà mai ammesso il suicidio assistito.