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Le stanze delle torture a Villa Schneider invase dal fango -FOTOGALLERY

Dopo la denuncia dell’Anpi, il sindaco promette di intervenire: «Voglio bene ai partigiani, sistemerò la sede»

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BIELLA – «Voglio bene ai partigiani e sistemerò la loro sede. E’ una promessa». Il sindaco Claudio Corradino ci tiene a smorzare i toni della polemica legata alle infiltrazioni d’acqua presenti nella sede di Villa Schneider, dove appunto stanno Anpi e alcuni uffici dei servizi sociali. E fa il punto: «Spendere 50 mila euro per tamponare la situazione non ha alcun senso. Ecco perché puntiamo a una vera e propria riqualificazione, che passa dall’intercettare alcuni fondi europei. Sono molto ottimista. Ero amico dei partigiani a Cossato, cui ho dato la splendida Villa Ranzoni. Continuo a esserlo anche da sindaco di Biella. Certo, per lavori importanti, potrebbe essere necessario un trasferimento temporaneo di sei mesi o più. Ma è presto per fare ipotesi. Prima vanno recuperati i soldi e poi avviati i lavori».

La questione è emersa nei giorni scorsi, con un post su Facebook da parte di alcuni volontari dell’Anpi, che denunciavano fango, foglie e sporcizia negli “Spazi della Memoria” della storica villa di piazza Lamarmora. «Biella non dimentica, ma forse le istituzioni sì».

Questo l’evocativo titolo che l’Anpi biellese aveva postato, corredato con una serie di foto dei lavori in corso per pulire soprattutto l’area degli scantinati dove era stata allestita una mostra fotografica e di opere d’arte, a testimonianza tra le altre cose delle torture subite dai partigiani proprio in quei locali durante la Resistenza. Una situazione che si protrae da diverso tempo e che coinvolge altre ali dello stabile.

«Mi sono sempre battuto per valorizzare al meglio questo edificio, che conserva la nostra storia. Ma dopo di me, i colleghi sindaci hanno fatto ben poco» è il commento amaro dell’ex primo cittadino e poi consigliere regionale Vittorio Barazzotto, coinvolto nell’operazione di recupero insieme all’ex senatrice Nicoletta Favero, del Partito Democratico.

«Occorrerebbe uno sforzo da parte dell’amministrazione cittadina per promuovere un progetto di recupero dell’intera villa, che preveda il coinvolgimento dei vari soggetti della città e della Provincia in grado di erogare un contributo economico, e della stessa cittadinanza. Villa Schneider è un Luogo della Memoria che non può essere abbandonato all’oblio» si legge nella nota ufficiale dell’Anpi provinciale del Biellese.

«Il problema non riguarda solo gli “Spazi della Memoria” ma tutto l’edificio, compresi gli uffici dei servizi sociali – spiega il presidente Anpi, Gianni Chiorino -. Ecco perché da tempo ho un dialogo aperto con l’amministrazione comunale, che però lamenta mancanza di fondi. Certo oggi la situazione è grave e richiede un intervento strutturale da parte del Comune. Ne ho parlato più volte con il sindaco Claudio Corradino che si è sempre dichiarato disponibile».

Paolo La Bua

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