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Le regole contro i buffoni da tastiera
Dopo i commenti razzisti rivolti al consigliere Karim El Motarajji interviene Cesare Maia, direttore responsabile de La Provincia di Biella.
Le regole contro i buffoni da tastiera. Dopo i commenti razzisti rivolti al consigliere Karim El Motarajji interviene Cesare Maia, direttore responsabile de La Provincia di Biella.
Le regole contro i buffoni da tastiera
Proprio oggi sul nostro giornale compare un articolo firmato da Paolo La Bua sul ritorno dell’antisemitismo. E praticamente in contemporanea le nostre pubblicazioni online sono assalite dalle cavallette che attaccano il consigliere comunale El Motarajji non per quello che scrive nel suo intervento ma sostanzialmente perché si chiama El Motarajji. E su questo si è espresso benissimo Matteo Floris nel suo intervento sul nostro sito. Ho alle spalle un cospicuo numero di primavere per cui ricordo quando il “nemico” aveva spesso un cognome che finiva in –on, -an o –in, gente che arrivava dal Veneto. Invasori. Un ruolo poi lasciato ai “terroni” e avanti fino a chi viene dai paesi musulmani. Ma anche i “moru” van bene (cioè male), non importa se vengono dal Sudafrica, dall’Inghilterra, dagli Usa o dal Ghana.
Non ho nessuna intenzione di fare un trattato di storia e sociologia. Ma solo puntualizzare che tutto questo ha un solo nome: razzismo. Potete arrampicarvi sugli specchi delle cause, delle attenuanti, persino – come ho letto – che lo abbiamo inventato noi giornalisti per riempire le pagine. Ma questo resta. Razzismo. Il resto sono balle.
Comunque, per alimentare i sospetti di essere untori del razzismo, ecco come ci stiamo organizzando.
Sui nostri spazi continueranno a trovare libera espressione le persone che scrivono o commentano con tanto di nome, cognome e magari anche foto. Perché la nostra intera redazione e la proprietà, credono nel valore della libertà. Ma subito dopo viene il valore del rispetto. Quindi, per farla breve, i buffoni da tastiera con profili falsi saranno eliminati e bloccati a nostro insindacabile giudizio. Saranno eliminati i commenti di chi offende ma i messaggi saranno comunque conservati e consegnati alle persone offese in modo che possano – e le solleciteremo a farlo – rivalersi in sede legale.
Chiederemo anche alla polizia postale di monitorare gli utilizzi e gli accessi ai nostri spazi online.
Per quanto riguarda il “caso” di oggi abbiamo già contattato El Motarajji per chiedergli un’intervista su questa vicenda. Comparirà mercoledì sul giornale e anche online. Fatevela piacere o confutate le tesi su cui non siete d’accordo. Per tutto il resto c’è un solo contenitore. Nel quale, una volta tirata l’acqua il problema è risolto.
Un grazie ai lettori e ai politici che ci hanno dimostrato la loro solidarietà. Non li cito perché lo hanno fatto praticamente in modo corale, senza divisioni partitiche. Facendoci sognare che una volta tanto il muro sia solido, sincero e serva a tener fuori gli imbecilli vigliacchi e non la povera gente.
Cesare Maia
Direttore responsabile
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