Attualità
Lavoratori in sciopero alla Stellantis di Verrone: adesione al 55%
Per il contratto di lavoro
Grande adesione allo sciopero pari al 55% indetto ieri 23 dicembre dalla rappresentanza sindacale FIOM-CGIL e sostenuta dalla FIOM-CGIL Territoriale presso lo stabilimento Stellantis di Verrone dopo quello generale altrettanto riuscito di giovedì scorso indetto da CGIL e UIL contro la manovra economica proposta dal governo, per protestare oggi contro la rottura del tavolo di trattativa con la FIOM del Contratto Collettivo di Lavoro e per il degrado in termini di pulizia e sicurezza.
Al momento la situazione vede il plant di Verrone occupare 430 lavoratori contro i 493 di quest’estate e ben lontano da quota 655 registrata nel 2019.
“La perdita occupazionale è preoccupante – si legge in una nota stampa della FIOM – soprattutto perché il lavoro è ripreso, si sommano inoltre l’ostinazione dell’azienda a non riscaldare adeguatamente lo stabilimento mettendo a riscio l’ambiente di lavoro per i lavoratori e le stesse produzioni in termini di qualità, aggravato il tutto dall’incuria in cui versa lo stabilimento e carenza di DPI.
“Inoltre la rottura da parte dell’azienda del tavolo di trattativa, dove si chiedeva alle delegazioni aziendali di aprire su due punti: il superamento della pregiudiziale delle sanzioni dal sistema attuale di relazioni sindacali e una apertura al confronto sul recupero del potere d’acquisto da riconoscere ai lavoratori con una “tantum” di una mensilità utilizzando la detassazione con la legislazione vigente, a reso inevitabile l’astensione al lavoro dei lavoratori.
“Ricordiamo all’azienda – prosegue il comunicato sindacale – che “SCIOPERO” significa che il lavoratore, che sceglie liberamente di farlo, rinuncia di dare la propria prestazione lavorativa e per tanto rinuncia al salario, e quanto più di metà dei dipendenti decide di fare un tale sacrificio, vuol dire che l’azienda ha un problema, perché non risponde più alla forza lavoro che la tiene in vita. Occupazione, salario, sicurezza e carichi di lavoro mettono ancora una volta in discussione la sopravvivenza dello stabilimento manifatturiero più importante del territorio
“La FIOM-CGIL chiede per Verrone chiarezza e impegni concreti. Serve un piano industriale per lo stabilimento, che ad oggi non c’è, coerente con le linee guida del PNRR per promuovere una riconversione verso una mobilità sostenibile partendo dai mezzi di trasporto.
Chiediamo un tavolo territoriale per discutere il futuro dello stabilimento e promuovere la transizione ecologica con idee che producano occupazione invece che tagliarla”.
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