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L’assessore Caucino grazia il portavoce che si inginocchiò davanti alla statua del Duce

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Ancora una volta nell’occhio del ciclone l’assessore regionale Chiara Caucino non per il suo operato ma per il suo portavoce, Andrea Lorusso.

Dopo la polemica suscita dalla foto di Lorusso in ginocchio davanti al duce, polemica per la quale avrebbe dovuto essere licenziato secondo quanto comunicato, un’altra frase ha suscitato la reazione indignata di alcuni esponenti del Pd come riportato nel comunicato inviato alla nostra redazione.

Un articolo sulla Stampa ha colpito la mia attenzione non solo come donna e come aderente al gruppo delle donne democratiche, ma anche nel mio ruolo di consigliere provinciale alle pari opportunità. Andrea Lorusso, portavoce dell’Assessore Regionale Chiara Caucino, con una serie di post giovanili incauti, ha suscitato il sospetto di una sua appartenenza ideologica ad un’area malinconicamente fascista. Recentemente ha minimizzato riducendo il tutto a una goliardata giovanile, a un atto provocatorio che non rispecchia la sua opinione. Peccato che tra le goliardate apparirebbe una citazione che, nelle sue radici storiche, tende a “rimettere le donne al loro posto”! Per par condicio si afferma che abbia citato anche Che Guevara. Mi chiedo quali aforismi del Che fanno da “pendant” alla frase misogina di Mussolini. Perché quella citazione, perché non frasi sulla libertà ed il valore nella società civile delle donne che per taluni sarebbero ancora una provocazione? Ritorno a dire che Lorusso dovrebbe prendere esplicitamente le distanze dalle sue posizioni giovanili, con un atto di quel coraggio che manca a tutti quegli uomini che si vestono del pensiero democratico, ma che nel loro intimo condividono quel pregiudizio maschilista.  L’Assessore Caucino ha preso saggiamente le distanze, annunciando un licenziamento, licenziamento mediatico perché in realtà è rientrato con il placet del Presidente della Regione Alberto Cirio. Mi pare, quindi, che i banali disorientamenti giovanili sembrino una giustificazione piuttosto elastica per un atto deplorevole. Credo che l’assessore abbia avuto le sue ragioni per non licenziare Lorusso, ma da qui in poi ha una responsabilità più grande come politica. Spero che sappia tutelare la libertà delle donne ed i loro ruoli ed esser in questo precettrice del suo collaboratore. Spero che lei possa rivendicare, nella sua carica politica, il peso della componente femminile vista l’enorme disparità numerica tra donne e uomini nell’ambito del Consiglio Regionale Piemontese.”

Dott.ssa Monica Mosca (P.h.D)

Docente presso Università di Scienze Gastronomiche

Sindaco di Occhieppo Inferiore (Biella)

 

A nome e per conto de “le Democratiche”

Conferenza Nazionale Permanente delle Donne Democratiche – Provincia di Biella

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