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L’artista Pietro Raco racconta la passione per i batik

«Le mie opere spaziano su tanti generi diversi, ma diciamo che prediligo le figure femminili»

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L’artista Pietro Raco racconta la passione per i batik. Dal canto alla recitazione, per poi contemporaneamente intraprendere la strada dell’arte pittorica.

Quella di Pietro Raco è una figura molto nota in città. Da anni lavora come operatore sanitario, ma le sue ore libere le occupa immergendosi nell’arte.

Come già detto, Pietro oltre che coltivare la passione per il canto, la recitazione (da molti anni fa parte della compagnia Teatrando), dedica anima e corpo alla realizzazione dei Batik. Una tecnica utilizzata per colorare i tessuti e oggetti mediante la copertura delle zone che non si vogliono tingere tramite cera o altri materiali impermeabilizzanti. Come argilla, resina, paste vegetali, amido.

L’artista Pietro Raco racconta la passione per i batik

Com’è nata questa passione?

Mi ero imbattuto in un opera realizzata con la tecnico Batik. Fu amore a prima vista. A quel punto, volendo approfondire e imparare, decisi di partecipare a un corso promosso dalla scuola “Kandinskij” di Biella. Parliamo di oltre 15 anni fa.

Quindi dopo la formazione iniziò subito con la realizzazione delle opere?

Mi misi subito al lavoro notando che il corso diede i sui frutti. La mia prima mostra, realizzata con Alberto Fontanella, intitolata “Nel segno del batik” era stata allestita allo Stenditoio. Da lì in avanti ho partecipato a parecchi concorsi. Per citarne qualcuno: a Bruxelles, Hong Kong, Palermo, a Bologna in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e molti altri.

Nelle sue opere, quali sono i disegni che solitamente realizza?

Spaziano da tanti generi diversi, ma diciamo che prediligo le figure femminili.

La tecnica Batik, come altri tipi di pittura viene realizzata con l’utilizzo dei colori. Quali sono le tinte che più preferisce?

Assolutamente colori caldi, come ad esempio il rosso, marrone, giallo e arancione.

Che emozione prova durante la realizzazione delle sue opere?

Diciamo serenità, rilassamento evasione dalla normale quotidianità, insomma, sono momenti indimenticabili vissuti con il massimo dell’intensità.

Nel panorama mondiale dell’arte pittorica, c’è un artista che le piace in particolar modo?

No, non ce n’è uno in particolare. Io, sono amante dell’arte a 360 gradi, quindi nel mio cuore c’è posto per tutte le forme d’arte e per chi le realizza. Secondo me, il piacere visivo non può e non dev’essere legato ad una classifica.

Quindi la pensa nello stesso modo anche per la musica?

Certamente. Io amo tutti i generi musicali, mi piace cantare, ho partecipato a tante serate e concorsi. In questo caso però mi devo sbilanciare un po’ a rispetto di ciò che ho detto prima. Prediligo le canzoni di Renato Zero. Sono poesie degne di un grande interprete.
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