Attualità
Lanciamo il brend “Cristian Dehors, scent of Biella air”
Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella
Se dovessi lanciare un brand – come si dice oggi – per la città di Biella non avrei esitazioni di sorta: mi affiderei prima di tutto ad un’agenzia di comunicazione che conosce il mercato, che sa ogni giorno cosa succede là fuori nel mondo – oltre Carisio per intenderci – per proporle un marchio originale, diciamo così, senza precedenti: “Cristian Dehors, scent of Biella air” (che tradotto dall’inglese significherebbe più o meno Cristian Dehors, profumo dell’aria di Biella).
Certo, sull’idea “originale” del nome, qualcuno di voi potrebbe storcere il naso, tuttavia, se ci pensate bene, cosa c’è di meglio a Biella del potersi fare un aperitivo per le vie del centro e dintorni, specie all’aria aperta in questo inizio di bella stagione, in uno dei tanti dehors di bar ed esercizi commerciali cittadini? Se fossi il sindaco, non ci penserei un attimo a far registrare il marchio, da diffondere a livello nazionale ed europeo mica pizza e fichi, seguendo tutti gli iter necessari in modo da dare, finalmente, lustro allo slogan “Biella città creativa” da sempre impolverato e mai messo in pratica.
Già mi immagino pagine pubblicitarie di giornali, spot tv diffondere immagini evocative della città (che sono tante) per poi concludere con voce impostata: “Vieni a Biella… by Cristian Dehors, scent of Biella air…” Poco importa se questa campagna pubblicitaria ricorda un po’ quel “curioso souvenir” dell’aria di Napoli raccolta in bottigliette di vetro – con anche due immagini di Maradona per gradire – da agitare regolarmente per raccogliere l’aria della città e che tanti turisti, simbolicamente, decisero di comprare.
Con analogo spirito “creativo” (Biella città creativa lo è per definizione) anche l’amministrazione Corradino potrebbe metterci del suo, visto che la fantasia non le è mai mancata nel corso di questi anni. Depositare un marchio comporta dei costi “vivi” che fanno un po’ a pugni con la cronica e sempre citata mancanza di risorse dell’amministrazione; tuttavia, se fossi al posto loro, farei questo semplice ragionamento: parlare di Dehors (scent of Biella air) in città significa prima di tutto fare una scelta di lungo periodo, necessaria a far cambiare l’aria un po’ stantia che in città si respira da troppo tempo anche all’aperto.
Significa parlare di socialità che riprende dopo l’emergenza Covid, di spazi della città che vanno vissuti e fatti nuovamente propri dai tanti cittadini che non hanno voglia di stare sempre rinchiusi nelle proprie case per carenza di spazi di confronto, socialità, creatività, aggregazione.
Di fronte a questa scelta, che è anche una scelta di prospettiva e di libertà individuale, anche dei semplici dehors possono fare la differenza nel ridare un vissuto nuovo alla città; per questo non ne farei sempre una questione di tasse e tariffe da far pagare totalmente ai titolari di attività, bar, locali il cui lavoro, lo ricordo a tutti, riveste un’enorme funzione sociale. Un’amministrazione seria, capace ma soprattutto coraggiosa ci arriverebbe da sola a prendere la decisione giusta nell’interesse della collettività, proponendo soluzioni valide, deroghe, accordi chiari.
Chiudo riflettendo su un punto che riguarda gli spazi aperti condivisi, la voglia di stare uniti, il poter ridere anche delle tante difficoltà che ci sono e ci saranno… Lo spirito vero del 25 aprile, festa della liberazione appena celebrata, ci deve essere da stimolo per tutti i giorni che verranno e per le scelte coraggiose che – allora come oggi – saremo chiamati a prendere insieme per ripartire come nazione e come comunità (PS: sul marchio abbiamo un po’ scherzato ma sorridere ogni tanto fa bene all’anima..). Per questo, ancora buon 25 Aprile a tutte e a tutti!!!
Luigi Apicella
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