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La storia a Km zero: celebrato il sacrificio dei partigiani Macchieraldo, Tempia e Mainelli

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La storia a Km 0. Può apparire un incipit irriverente per ricordare che domenica 6 ottobre a Cavaglià è stato celebrato il sacrificio dei partigiani Ugo Macchieraldo, Attilio Tempia e Mario Mainelli con tre targhe, alle quali sarà associato un percorso interattivo per conoscere le loro storie e per onorare così il loro ricordo. L’iniziativa è stata pensata e sostenuta dall’Anpi per riportare alla luce il nostro passato e per farlo convivere con il presente. Questo è il modo migliore per studiare la storia, radicandola dentro la memoria dei luoghi in cui viviamo.
La storia è una materia viva, attuale, costituita da un fitto intreccio di persone, luoghi e circostanze che per motivi casuali o voluti hanno incrociato i loro destini; a scuola si studia, a volte in modo asettico, la sintesi dei grandi avvenimenti e si tralasciano gli episodi struggenti, eroici, drammatici che, segnando la vita di un numero incalcolabile di persone, hanno mutato il corso degli eventi.
Non occorre sempre intraprendere lunghi viaggi per conoscere la storia; per comprendere la portata degli avvenimenti accaduti nella II Guerra Mondiale basterebbe, ad esempio, visitare il cimitero di Mottalciata dove il 17 maggio 1944 vennero fucilati tanti giovani e i buchi nel muro sono ancora lì a memoria del massacro. Oppure recarsi a Salussola per ricordare l’eccidio di 20 persone, e ancora, conoscere i fatti avvenuti in piazza San Cassiano, Piazza Martiri e a Villa Schneider a Biella (sperando che qualcuno riapra il museo della memoria), gli scontri di Curino, la storia della propaganda raccolta a Sala Biellese, Lace e tutti i tanti luoghi che testimoniano il nostro passato.
Nel suo celebre discorso, Piero Calamandrei esortava i giovani ad andare in pellegrinaggio nei luoghi, nelle montagne, nelle carceri, nei campi dove caddero i partigiani per riscattare la libertà e la dignità.
Siamo intrisi di storia e siamo circondati da testimonianze che vediamo solo se ci vengono illustrate perché dobbiamo essere educati alla conoscenza della storia. “Si ricordi Sindaco, che un buon politico due cose deve sempre studiare: la storia e l’economia”. Erano le parole che il Presidente della Repubblica Ciampi, mi disse scendendo a braccetto per le scale del Comune in occasione della sua visita a Biella nel 2005.
Non conoscere la storia è una condanna a ripetere sempre gli stessi errori, mentre il miglior futuro che possiamo costruire per le generazioni che verranno deve avere un cuore antico.

Vittorio Barazzotto

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