Attualità
La statua della Madonna non è mai stata rubata
La statua della Madonna non è mai stata rubata
L’aveva presa un fedele per pulirla e sistemarla
Sparita il Venerdì Santo (vedi qui), è ricomparsa a Pasquetta, ma non è stato un ladro pentito a restituire la Madonnina della Chiesa di San Maurizio: molto più semplicemente, non era mai stata rubata.
Il presunto furto – considerata anche la concomitanza con la Pasqua – aveva destato parecchio scalpore, non solo a Roasio, ma in tutta la comunità biellese e vercellese. Lo stesso parroco di Roasio aveva puntato l’indice contro i satanisti (“si tratta di un sacrilegio gravissimo, un atto profanatorio di chiara matrice satanista. Tale perversione può essere solo di chi è armato dalla mano del Maligno”, erano state le parole di don Jarek Dobkowski durante l’omelia della veglia pasquale).
Altri avevano addirittura ipotizzato una vendetta collegata alla mancata distruzione della cattedrale di Notre-Dame. Qualcuno era arrivato a tirare in ballo perfino i comunisti.
In realtà, per fortuna, la spiegazione era molto meno inquietante: un fedele l’aveva prelevata per provvedere alla sua pulizia e ad alcuni interventi di manutenzione.
Si è concluso in questo modo il caso della statua svanita nel nulla a Roasio.
A chiarire la vicenda, con un apposito comunicato per evitare ulteriori fraintendimenti, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Vercelli.
«Su alcuni organi di stampa è apparsa la notizia secondo la quale lo scorso Venerdì Santo, a Roasio, sarebbe stata trafugata una statua della Madonna con bambino – hanno spiegato -. L’asserito furto ha certo scosso la comunità parrocchiale essendo peraltro stato definito, evidentemente dal reggente pro tempore della parrocchia, “un sacrilegio gravissimo, un atto profanatorio di chiara matrice satanista”. Allo scopo di ricondurre la questione nel reale ambito, si rende noto che nessun furto è in effetti avvenuto».
Si è trattato di un enorme malinteso, dovuto a una mancata comunicazione: «La statua, collocata all’esterno della chiesa e naturalmente esposta ai rigori climatici, è stata in realtà prelevata e portata a Gattinara – spiegano i carabinieri – per provvedere alla sua pulizia e ripristino».
Tutto ciò sulla base di accordi intercorsi tra il reggente della chiesa di San Bernardo, a Gattinara, e il parroco di Roasio recentemente mancato, don Giovanni Carenzo.
Pare infatti che prima di morire il sacerdote gli avesse chiesto espressamente di occuparsi dell’effigie mariana dopo la sua scomparsa.
La persona incaricata è così andata a prelevare la statua, senza però avvisare nessuno, nemmeno padre Jarek Dobkowski, che in questa fase sta seguendo la parrocchia. Proprio quest’ultimo, quindi, durante la veglia pasquale, aveva comunicato ai fedeli l’accaduto, condannando il gesto nella convinzione che si trattasse di un furto.
Un’ipotesi sfumata a Pasquetta, quando è emersa la verità. Ormai però la notizia si era diffusa, divenendo virale.
La statua si trova dunque al sicuro a Gattinara, in fase di manutenzione: «Non esiste nessun caso – sottolinea il parroco di Gattinara, don Renzo Del Corno -, il furto non è mai avvenuto».
La stessa arcidiocesi di Vercelli ha pubblicato un comunicato stampa per smentire l’accaduto: «In merito alle indiscrezioni circolate relative alla sottrazione della effigie mariana del giardino della Casa Canonica di Roasio San Maurizio – si legge da ieri sul sito -, si precisa che essa è stata restituita ed è già nelle mani dell’amministratore parrocchiale pro tempore, don Renzo del Corno, e che la stessa non è mai stata trafugata a seguito di disegno criminoso, ma semplicemente asportata per un piccolo intervento di ordinaria manutenzione per iniziativa spontanea all’insaputa dell’autorità ecclesiastica. Ogni altra illazione è da considerarsi fuorviante».
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