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La scuola del Piemonte ha scelto Cgil

La sigla sindacale ha avuto ottime adesioni anche a Biella

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La scuola del Piemonte ha scelto Cgil

La scuola del Piemonte ha scelto Cgil

 

Le elezioni del CSPI Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, organismo consultivo per la scuola pubblica di stato del 7 maggio hanno avuto in questi giorni una prima registrazione degli
esiti presso USR Piemonte con la presenza delle organizzazioni sindacali. La lista CGIL Valore Scuola conferma con 8781 voti e un distacco di 1291 voti il suo primato
regionale, come nella scorsa tornata elettorale. La FLC CGIL risulta il sindacato più votato del Piemonte ed è stato il più votato nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Torino, Vercelli e Verbania.

Il sindacato

Spiegano dal sindacato: “Siamo i primi scelti dai docenti della scuola secondaria di secondo grado e della scuola dell’obbligo, primaria e secondaria di primo grado. Tra i dirigenti scolastici siamo la prima organizzazione confederale che si afferma dopo il sindacato di categoria ANP. Per il personale ATA tre voti ci separano dal massimo risultato conseguito. Siamo soddisfatti del riscontro che abbiamo avuto del lavoro svolto a ogni livello, territoriale, regionale e nazionale. Grazie alle colleghe e ai colleghi che hanno scelto CGIL e ci hanno dato fiducia”.

La segreteria regionale

“Il successo della lista CGIL Valore Scuola – dichiara la Segretaria generale regionale Luisa Limone – costituisce una volta di più una spinta per continuare a batterci a sostegno e tutela della scuola pubblica e di stato di qualità, che è la scuola per e di tutte e tutti gli allievi, ovunque nel nostro paese, in avverso alla privatizzazione dell’Istruzione pubblica e a ogni forma di autonomia differenziata”. Con CGIL Valore scuola, al CSPI e in ogni sede, a fianco delle RSU, delle lavoratrici e dei lavoratori, siamo e saremo presenti per garantire personale scolastico stabile in numero adeguato, retribuito come nella media europea, non sottoposto al giogo di anni di precariato o di un’organizzazione del lavoro verticistica e lesiva della liberà d’insegnamento e della qualità del
contesto educativo.

 

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