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«La nostra terra è bellissima e va valorizzata di più»

Valentina Paolini, 25 anni, neo laureata in Grafica d’arte, intende proseguire gli studi a Milano e fare ricerca per scrivere libri sul Biellese

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COSSATO – Da sempre molto creativa, Valentina Paolini, 25 anni, dopo aver frequentato il Liceo artistico di Biella, indirizzo “Architettura e ambiente”, si è laureata in Grafica d’arte all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino il 13 marzo scorso, discutendo la tesi su “Storia del concorso per la decorazione delle Cappelle laterali della Chiesa Nuova del Santuario del Sacro Monte di Oropa”.

«È un percorso di studio che riguarda l’incisione e la stampa nella grafica d’arte e posso trovare impiego lavorando come artista o come stampatrice – spiega -. Avendo elaborato la tesi sulla ricerca, mi piacerebbe poter approfondire nell’ambito della storia biellese. Come incisore invece si segnano le lastre, lavoro che spesso viene delegato allo stampatore. Per questo motivo in casa ho realizzato un piccolo laboratorio con un torchio».

Valentina, come sei arrivata a scoprire un mestiere non così comune?

«Seguivo un corso di scenografia teatrale, poi frequentando l’Accademia ho scoperto per caso l’incisione e me ne sono innamorata, con tutti gli inchiostri, con il nero e con l’acido nitrico per incidere le lastre di zinco. All’interno di un laboratorio di incisione si respira aria da laboratorio alchemico. C’è un non so che di magico che mi ha riportato a quando ero bambina, che mi ha rapita e mi ha fatto appassionare».

In cosa consiste il prossimo passo?

«Intendo studiare fotografia a Milano, voglio mischiarla con l’incisione, considerato che sono tecniche affini. Intendo anche far pubblicare la tesi e ampliarla – Valentina, lo ricordiamo, ha ottenuto un punteggio di 110 e lode e dignità di stampa -. Ho trattato argomenti interessanti che meritano un’ulteriore considerazione. Ad esempio è emersa una questione che riguarda l’inquinamento dei letti dei nostri fiumi. Gli affreschi delle basiliche di Oropa e comunque tutti gli affreschi pre-ottocenteschi delle chiese biellesi sono intatti, mentre quelli realizzati dagli anni Quaranta in poi si sono rovinati. Questo accade perché la calce ricavata dai nostri torrenti da qualità ottima è diventata dura, a causa dell’acidificazione dei letti dei torrenti, dovuta alla tinture tessili riversate. Di conseguenza la calce biellese non può più essere utilizzata per gli affreschi. Tutto ciò è stato scoperto nel peggiore dei modi quando è stato avviato il cantiere di restauro ad Oropa. Il fenomeno è stato notato in particolare modo nella cappella della Natività e dell’Assunzione, i cui affreschi sono parecchio rovinati. Sarebbe interessante collaborare con un chimico e comprendere come procede la situazione per capire se si potrà ancora utilizzare la nostra calce».

Come ci spiega Valentina, la tecnica dell’affresco prevede che si stenda uno strato di calce, lo si stemperi con l’acqua e si dipinga sopra. Il disegno asciugando, aderisce al muro. Oggi non si può più stemperare, perché, appunto, la calce è diventata troppo dura.

«Vorrei proseguire gli studi e pubblicare libri in merito, soprattutto sul Biellese, perché ritengo che sia un posto bellissimo che però deve essere valorizzato di più – conclude Valentina Paolini -. È difficile trovare le cose belle. Dobbiamo cercarle. Banalmente penso alla paline turistiche che non sono esplicative, non ti fanno rendere conto di quanto un posto sia ricco di storia e di bellezza. Mi piace tanto il Biellese, ha una storia fantastica e merita di più».

 

Anna Arietti

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