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La Massoneria raccontata da Gianni Brugo: a Biella sono in 50
Tante le curiosità emerse durante una serata
La Massoneria raccontata da Gianni Brugo: a Biella sono in 50
La Massoneria raccontata da Gianni Brugo: a Biella sono in 50
Al Museo di Romagnano recentemente Gianni Brugo ha tenuto una conferenza intitolata: “Storie Valsesiane di Massoneria. Trecento anni di fratellanza, simbolismo e denigrazione”, che aveva già proposto, in forma ridotta, presso l’Associazione Culturale di Gattinara. La sede scelta per parlare di Massoneria, Villa Caccia, era molto adatta, essendo stata progettata dal massone Alessandro Antonelli: per la prima volta una conferenza sulla Massoneria è stata esplicitamente autorizzata dalla Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori A⸫L⸫A⸫M⸫ che ha messo il suo logo e il suo simbolo sulla locandina. La “denigrazione” della quale si parla nel titolo della conferenza, è riferita alle opposizioni incontrate, soprattutto in Italia, per cui la Massoneria ha preferito nascondersi, mentre in altri paesi, come la vicina Francia è considerata: “Un’Associazione di gente per bene, molto importante”. Oggi i massoni in Italia sono trentacinquemila, duecento a Vercelli, duecento a Novara, cinquanta a Casale, cinquanta a Biella.
L’argomento poco noto, nonostante nel nostro territorio ci sia stata una notevole presenza massonica, ha coinvolto un pubblico numeroso e molto preparato.
Gianni Brugo è autore del romanzo: All’osteria del pelo rosso, presentato in Biblioteca a Varallo il 25 gennaio 2017, in occasione dei Mercoledì del FAI, che parla proprio della Massoneria nel nostro territorio, basandosi su documenti storici.
La relazione di Brugo
La Massoneria raccontata da Gianni Brugo. Il relatore ha spiegato cosa sia la Massoneria e ha portato anche una serie di paramenti massonici utilizzati durante gli incontri nei templi massonici. La Massoneria:
“Non è un partito politico, né una religione: è un modello di vita. Non è una società segreta: i nomi degli iscritti sono disponibili nelle Prefetture”. Per diventare Massoni occorre essere liberi e di buoni costumi, impegnarsi a rispettare regole e principi. In un tempio massonico: “Si discute liberamente con una sola regola: si parla uno alla volta, quando il Maestro ne dà facoltà ed è vietato interrompere. Si impara ad ascoltare gli altri, a ragionare e a confrontarsi. Tutto questo avviene con una ritualità molto spiccata. Nella Loggia è vietato parlare di politica e religione in modo stretto, cioè non si può fare propaganda per un partito, né proselitismo per una religione, però si può discutere di tutto”.
L’organizzazione massonica è una struttura completamente elettiva dal basso verso l’alto. Ogni tre anni ogni Loggia fa le elezioni. La Massoneria Azzurra prevede solo tre gradi: Apprendista, Compagno, Maestro, mentre il Rito Scozzese ne annovera ben trentatré, anche se non tutti praticati. In Italia le tre più grandi Obbedienze sono: Il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, la Gran Loggia Regolare.
L’organizazzione
L’elemento fondamentale delle Obbedienze sono le Logge, costituite da un minimo di sette persone. Le nuove Logge nascono per “gemmazione”: quando crescono i membri di una Loggia si dividono. Le tre Obbedienze sono indipendenti l’una dall’altra, ma esistono i riconoscimenti reciproci: la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori vanta ben centosettanta riconoscimenti. Per entrare a far parte della Massoneria occorre “essere iniziati”: esiste un “percorso di ingresso” a seguito del quale ci sono vari passaggi, sempre legati a dei riti. Nel Medioevo queste “scuole iniziatiche” si occupavano della costruzione delle cattedrali: i soci attuali della Massoneria continuano a chiamarsi “muratori”. Nel Medioevo le logge erano delle tettoie costruite a fianco delle cattedrali che si stavano edificando che servivano ai muratori per le loro riunioni. La Massoneria moderna è nata nel Settecento, ma Brugo ha citato il “Manoscritto Regio”, un documento del 1390, in inglese, in cui si parla già in modo esplicito della Massoneria esplicitando le regole e le leggi che regolavano la Massoneria in quegli anni, che sono, in embrione quelle che furono le regole del Settecento.
Il 24 giugno 1717 fu fondata la Gran Loggia d’Inghilterra: “La cosa straordinaria era l’idea di un luogo in cui le persone di qualsiasi religione, credenza o razza, potessero dialogare senza aggredirsi”, la Massoneria si diffuse subito rapidamente in Europa e nel mondo. La simbologia in questi trecento anni è rimasta immutata. I Massoni si ritrovano nei templi: in giro per il mondo ce ne sono centinaia di migliaia, tutti uguali, fatti allo stesso identico modo.
La prima loggia
La prima Loggia Massonica italiana nacque in Calabria, perché c’erano gli inglesi che sfruttavano le miniere di zolfo della Sicilia. La diffusione delle idee massoniche, che diedero impulso alla Rivoluzione Francese,
spaventò sia la Chiesa che i regnanti, che cominciarono a perseguitare la Massoneria.
La prima loggia del nostro territorio fu fondata a Vercelli in epoca napoleonica, inaugurata in forma ufficiale e solenne il28 giugno 1810, denominata: “Coeurs unis”, si riuniva nella sala capitolare di Sant’Andrea. Gianni Brugo ha più volte evidenziato questi strani incroci tra Massoneria e Chiesa Cattolica.
Il ritrovamento di un diploma che attesta la reale presenza della Loggia Pennina a Varallo, in Via Orgiazzi, Loggia massonica di tipo simbolico, ha fornito l’occasione per ricordare la storia dell’architetto varallese
Angelo Crippa, progettista dello scurolo di San Silvano, nella Chiesa parrocchiale di Romagnano Sesia ed in seguito dell'importante ospedale Gaslini di Genova, che era stato Maestro Venerabile della Loggia Pennina e presiedette la cerimonia del passaggio da Compagno d’Arte a Maestro del fratello Giunio Bruto.
A Romagnano nel 1912 venne fondata una Loggia di rito scozzese, denominata Loggia Fra Dolcino: il Maestro Venerabile era un personaggio molto noto: il Dottor Giuseppe Balconi. Nel 1925 a Romagnano si inaugurò il monumento ai Caduti, che raffigurava due Arditi e ciò curiosamente avvenne nella stessa settimana in cui fu inaugurato lo scurolo. Durante l’inaugurazione del monumento Balconi fu picchiato dai fascisti, perché rifiutò di alzarsi in piedi mentre suonava la Marcia Reale.
Brugo, commentando il monumento ai Caduti ha sottolineato: “Quando oggi vedo le Associazioni partigiane posare le corone sul monumento sono perplesso: si è persa la capacità di interpretare correttamente i simboli, di riconoscere la storia e si crea una grande confusione”. Forse anche a Borgosesia c’era una Loggia di rito scozzese, ma non si sono ancora ritrovati dei documenti che lo comprovino. Giacomo Fioramonti, a Romagnano, nel 2015, tenne una conferenza dedicata alla Massoneria in cui citò un fatto curioso: “Su una casa di fronte all’abbazia di San Silvano, oggi distrutta, ma rimane una fotografia, c’era
l’indicazione del nome della via intitolata a Francisco Ferrer, anarchico, pedagogista, massone e libero pensatore spagnolo, ucciso dal Generale Franco”. I massoni non solo erano davanti alla chiesa, ma anche dentro: Gianni Brugo, dietro una statuetta di San Silvano ha scoperto una lapide in cui si legge che lo scurolo era opera dell’architetto Angelo Crippa. Brugo ha poi citato un’altra strana coincidenza: “Ai piedi del monumento fatto dal massone Angelo Crippa è stato costruito il sepolcro del Cardinal Lorenzo Antonetti”.
Rapporti Massoneria e Chiesa
La Massoneria raccontata da Gianni Brugo.
I rapporti tra Massoneria e Chiesa Cattolica furono subito conflittuali: “I massoni sono adogmatici: la Massoneria non è una religione, non ha dei dogmi. Esiste quindi una inconciliabilità ideologica fra religione Cattolica e Massoneria, ma dal punto di vista concettuale la Massoneria non ha nulla contro nessuna religione: non ci sono limiti né esclusioni”. Il 28 aprile 1738 il Papa scomunicò la Massoneria. Nel 1773 con una bolla papale fu soppressa la Compagnia di Gesù e quasi tutti i Gesuiti divennero massoni.
Il punto più critico dei rapporti Massoneria e Chiesa Cattolica fu raggiunto alla fine dell’Ottocento con la presa di Porta Pia: Garibaldi era il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Il Sindaco di Roma, Ernesto Nathan, era un ebreo massone, che si scontrò duramente con il Papa per l’erezione della statua di Giordano Bruno in Campo dei Fiori. Brugo ha poi ricordato che i rapporti con il passare degli anni migliorarono: il Concilio Vaticano II rimosse delle disposizioni antimassoniche.
Nel 1983 Giovanni Paolo II nel nuovo Diritto Canonico tolse tutto quanto riguardava la Massoneria. Nel 2016 sul Sole 24 Ore comparve una lettera scritta dal Cardinal Gianfranco Ravasi, che fu titolata dal Capo Redattore della testata: “Cari fratelli massoni”.
Il 16 febbraio 2024, a Milano, presso la Fondazione Culturale Ambrosianum, si è tenuto un seminario su invito intitolato: “Chiesa Cattolica e Massoneria”, organizzato dall’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, cui parteciparono il Cardinale Francesco Coccopalmerio, ex Presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, Padre Zbigniew Sucheki, teologo francescano, il vescovo Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia e i tre Gran Maestri delle tre Obbedienze massoniche più importanti in Italia: Stefano Bisi (GOI), Luciano Rimoli (ALAM) Fabio Venzi (GLR).
Brugo non ha evitato di parlare di un argomento spinoso come quello delle Logge deviate, costituite da: “Delinquenti che ne hanno fatte di tutti i colori, che non seguivano le Landmarks, letteralmente pietre di confine, parole scritte nel 1723”.
Rispondendo alle molte domande che gli sono state poste, il relatore ha parlato anche della Loggia Ausonia, fondata a Torino nel 1859, la prima veramente italiana, (uno dei Fratelli era il varallese Giuseppe Tolini,
commerciante), facendo notare che Torino è vicina a Pinerolo, dove era attestata la presenza dei Valdesi, perseguitati dai Savoia fino all’editto di Carlo Alberto: “Molti di loro entrarono nella Massoneria”. La serata si è conclusa molto piacevolmente con un “apericena” durante il quale le numerose persone presenti hanno potuto continuare a conversare tra loro e con il relatore.
Piera Mazzone
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Ardmando
8 Maggio 2024 at 8:44
E’ un bene che vengano organizzate conferenze su questo tema, che l’immaginario del popolo troppo spesso lega ancora massoneria a delinquenza, grazie proprio a individui famigerati che hanno sfruttato il nome e la fama del concetto di massoneria, per accrescere unicamente il proprio potere e la propria ricchezza. E’ parte della natura umana il cercare di corrompere qualsiasi cosa che dia la possibilità a uno o pochi individui di prevalere sugli altri. La Massoneria non è il male, è cultura, rispetto e dialogo.