Attualità
La lotta ai cambiamenti climatici inizia dalla cura dei boschi
Un articolo di Vittorio Barazzotto
L’inverno è alle porte e il timore di rimanere al freddo per la guerra del gas spinge molte persone all’acquisto di stufe a biomassa.
Si stima che a luglio le vendite siano aumentate del 500% rispetto agli anni scorsi e nel biellese siamo allineati a questo dato, stando a quanto riscontrano i rivenditori locali.
Le richieste così numerose stanno allungando i tempi di attesa, per cui per la stufa installata a casa occorre attendere circa 5 / 6 mesi, rischiando così di non averne la disponibilità nei mesi più freddi.
Un risvolto facilmente prevedibile di questa corsa all’acquisto di stufe è il rincaro del combustibile per alimentarle, come sta avvenendo per il pellet i cui costi sono aumentati vertiginosamente. La maggior richiesta mette inoltre a rischio l’approvvigionamento del legno per produrlo, proveniente in gran parte dai paesi coinvolti dalla guerra russa.
Per quanto riguarda la legna locale un effetto collaterale è il disboscamento senza criterio ad opera di boscaioli improvvisati, e non, per fronteggiare la crescente necessità di combustibile. In più ci sono le aziende che si “cibano” di alberi per produrre energia.
Per la salvaguardia di un territorio la conservazione della vegetazione è una priorità assoluta e le nostre aree boschive, già provate dall’estate siccitosa, devono essere preservate da tagli selvaggi che invece iniziano ad essere visibili in alcune aree del biellese, come tra le colline tra Chiavazza e Vigliano. Le piante tolte sui pendii rischiano inoltre di provocare frane e smottamenti.
Se vogliamo ostacolare gli effetti prepotenti del cambiamento climatico ognuno deve fare la propria parte, iniziando proprio dalla cura dei boschi. Basta un po’ di attenzione, regole chiare e qualche controllo in più.
La scarsa cura dell’ambiente ci si ritorcerà sempre contro e l’incuria portata dall’indifferenza è la premessa di nuove emergenze.
Vittorio Barazzotto
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