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La guerra in Russia, le bombe, la ritirata e la fuga: i racconti del reduce al nipote diventano un libro

L’ex docente dell’Itis “Q. Sella” di Biella, Silvana Martini Negro, ha portato dalle musicassette alle pagine la voce del padre, che oggi avrebbe 100 anni

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BIELLA – Un Capodanno di diversi anni or sono, mentre al desco familiare si stava festeggiando l’inizio del nuovo anno, un nonno ed un nipote si allontanarono da quell’allegra compagnia e si ritrovarono nella stanza accanto a parlare. Il nipote chiedeva ed il nonno raccontava. Lo faceva come non aveva forse mai fatto prima, tant’è che il nipote decise di registrare quei racconti su musicassette affinché non andassero perdute quelle parole.

Il nonno parlava della sua vita, della sua famiglia, della sua partenza per il servizio militare che lo portò lontano, dove non avrebbe mai immaginato di arrivare. Quel nonno aveva fatto la campagna di Russia nel secondo conflitto mondiale ed i ricordi erano ancora tutti lì, stampati nella sua mente. Le tradotte militari, i campi di battaglia, le divise fatte di cenci e poi gli spari, le bombe, la morte di tanti commilitoni e la ritirata, trasformatasi in una fuga disperata tra le campagne immense, con un’unica speranza, quella di farcela a sopravvivere uscendo da quell’inferno.

Quel nipote si chiama Edoardo Negro ed il nonno, che nel frattempo ha lasciato la vita terrena, si chiamava Giuseppe. Oggi avrebbe più di 100 anni.

Diversi anni dopo, in un giorno come un altro, quelle musicassette ricomparvero dal fondo di un cassetto ed Edoardo, con la mamma Silvana Martini Negro, biellese, ex docente dell’Itis “Q. Sella” di Biella, le riascoltò. I due lo fecero vivendo attimi d’intensa commozione e decisero che quella testimonianza storica avrebbe dovuto essere in qualche modo preservata. Non solo perché quella voce narrante era quella del padre di Silvana e del nonno di Edoardo, ma perché raccontava il dramma di un evento riportato dai libri di storia, ripercorso da decine di documentari, ma in questo caso narrato dalla viva voce di uno dei protagonisti. Riascoltando tutti quei nastri e riportando quasi parola per parola quei racconti, Silvana Martini Negro ha messo insieme le pagine di un libro prezioso che ha voluto intitolare “Il soldato con gli occhi verdi – Una storia nella Storia”.

E’ la testimonianza diretta di un capitolo tragico di storia italiana, una ritirata disperata dalla quale pochi scamparono ed ancora meno furono quelli che dopo tanti anni riuscirono a rivivere lucidamente quei fatti. Le località indicate da Giuseppe nel suo racconto sono in tanta parte quelle che oggi sono teatro di un altro tragico evento bellico, in terra ucraina (all’epoca dei fatti possedimento sovietico), oggi invasa dalla Russia. Per una curiosa coincidenza, il libro edito da Botalla tipografo in Gaglianico, è stato pubblicato il 24 febbraio 2022, cioè il giorno stesso in cui la Russia decideva di muovere guerra contro l’Ucraina. Corsi e ricorsi storici per una terra che non conosce pace.

 

Giorgio Pezzana

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