Attualità
Insulti e minacce alla farmacista
Patrizia Tarricone racconta quanto successo: “In 28 anni ne ho viste di tutti i colore. Una volta mi hanno anche puntato un coltello contro”.
La farmacista non gli ha dato il farmaco che chiedeva e lui ha iniziato a prendere a calci e pugni la serranda e a insultare la donna.
E’ successo giovedì sera in centro città, all’esterno della Farmacia del Centro, in via Italia.
“Erano le 22,30 – racconta la titolare, Patrizia Tarricone -. Due tossicodipendenti, un uomo e una donna, si sono presentati e hanno chiesto una confezione di Toradol in gocce, un antidolorifico. Lei sosteneva di essere caduta e di essere appena stata al pronto soccorso, aveva male alle costole».
La farmacista gli ha quindi chiesto di presentare la prescrizione medica, loro hanno risposto che non avevano né la ricetta né i soldi per pagare: «Ho detto che non potevo vendergli il farmaco e l’uomo ha letteralmente perso la testa». Oltre a sfogare la propria rabbia contro la serranda (la farmacia in quel momento era chiusa), si è messo a insultare pesantemente la titolare, con appellativi come “puttana di merda”.
«Quando mio marito ha sentito i colpi – racconta con lo sguardo sereno di chi ne ha già viste parecchie e non si lascia spaventare -, mi ha telefonato per chiedermi se mi avessero sparato… Io ho perso la pazienza e ho minacciato di chiamare i carabinieri, anche perché quella saracinesca l’abbiamo appena cambiata». I due si sono quindi allontanati, ma i militari sono stati più veloci e li hanno intercettati pochi metri più in là, in piazza Fiume. Ora la farmacista dovrà decidere se sporgere denuncia. «In altri casi simili non ho nemmeno telefonato al 112 – continua -, però quando la misura è colma, è colma…».
Episodi del genere, infatti, sono abbastanza frequenti.
«In 28 anni – conferma – ne ho viste di tutti i colori. Ultimamente la situazione è parecchio migliorata, da quando è stato aperto il Ser.T, ma in passato ci sono stati periodi pazzeschi. Una volta un uomo ha oltrepassato il bancone e mi ha puntato un coltello addosso».
Ora, per fortuna, i problemi sono più rari, ma giovani e vecchi tossicodipendenti sono presenze abbastanza frequenti nelle farmacie biellesi. «Ogni tanto ne arrivano diversi a chiedere siringhe, tutti lo stesso pomeriggio – conclude con un sorriso amaro la farmacista -. E allora capisci che dev’essere arrivato qualcosa… Molti di loro sono innocui, alcuni sono quasi dei “clienti storici”, poi purtroppo c’è anche qualche elemento aggressivo».
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